LOUVIN (ALPE) attacca: La Valle ha ora il ruolo poco invidiabile di regione in cui si paga la benzina più cara d’Italia
Alpe va all’accatto sul caro benzina e con una nota sottoloninea come la cessazione delle agevolazioni fiscali e
il notevole aumento dei prezzi ha determinato, negli scorsi mesi, un
rilevante calo nei consumi di carburanti.
Su questo tema è stata depositata venerdì scorso una interpellanza del
gruppo ALPE per conoscere nel dettaglio la differenza del prezzo dei
carburanti fra la nostra e le altre regioni. I Consiglieri di ALPE
chiedono inoltre l’attivazione di strumenti di informazione al pubblico
sui costi praticati alla pompa dai benzinai, in modo che l’utenza possa
operare adeguate comparazioni.
«Se la riduzione dei consumi fosse correlata a politiche del trasporto
pubblico efficienti, saremmo contenti nel constatarla», afferma il
consigliere Roberto Louvin (foto). «Purtroppo, è dovuta anche a un paradossale
capovolgimento di fronte: siamo passati dall’essere regione privilegiata
per l’esenzione fiscale precedente al ruolo poco invidiabile di regione
in cui si paga la benzina più cara d’Italia. Intanto, crediamo che la
Regione debba fare la sua parte nel mettere in luce le ragioni di questo
squilibrio».
Quanto sostenuto dal consigliere Louvin, però, non corrisponde al vero. Infatti: sono le regioni del Sud Italia quelle dove la benzina è più cara; le differenze tra il prezzo della benzina alle pompe di Sicialia e Calabria è superiore a quello della Valle d’Aosta di almeno 10 centesimi al litro.
Detto questo, Alpe ha ragione: perché in Valle la benzina costa più che in Piemonte? Ma la stessa domanda possiamo farla per i generi alimentari: perché Aosta è spesso in cima alla classifica mensile dell’aumento dei prezzi? La risposta sta forse nella scarsa concorrenza.