Cogne AS: nuove linee di prodotti e un piano di sviluppo triennale
Un piano di sviluppo innovativo che ci porti a cambiare il mix di prodotto a garanzia di maggiore stabilità. Così il vice presidente della Cogne Acciai Speciali Roberto Marzorati ha annunciato il cambio di strategia, «scelte obbligate dalle quali non si può più prescindere e che prevedono una riorganizzazione del mix del prodotto. Ci concentreremo su prodotti dal valore aggiunto più alto, di nicchia, certamente più difficili rispetto ai prodotti di massa – la vergella ad esempio, remunerativa ma soggetta a fluttuazioni dei volumi difficilmente gestibili. Questo vuol dire che la vergella continuerà ad esserci ma abbineremo ad esempio nuovi tipi di acciaio e nuovi prodotti per i quali saranno necessari forti investimenti. Le nostre energie si concentreranno lì e sarà necessare cercarne di nuove».
Per il triennio 2012/2015 sono previsti investimenti per circa 25/20 milioni di euro nell’area acciaieria (nuovi cicli di miglioramenti per prodotti inox destinati al mercato di fascia più alta, automotive, ad esempio)e in altre aree, laminazione e fucina a freddo per esempio.
La redditività oggi è troppo agganciata ai volumi; ci concentreremo su quei prodotti di nicchia il cui mercato è meno legato agli andamenti del costo delle materie prime e quindi soggetto a speculazioni che seguono più gli andamenti finanziari che quelli industriali».
Per concretizzare il processo di riorganizzazione delle linee strategiche la Cogne AS prevede interventi su nuove linee di prodotto nei settori automotive, Oil & Gas, Power generation e nel settore medicale, «non legato a protesi e simili – precisa Marzorati – quanto a strumentistica di precisione».
Attualmente la Cogne AS impiega la cassa integrazione ordinaria «che vale molto meno del 10% del totale ore lavorate mensilmente ed è di circa un decimo rispetto alla media delle ore mensili utilizzate nel 2009, quando fummo costretti a ricorrere alla cassa straordinaria».
Nel primo semestre 2011 le tonnellate spedite sono state quasi 85 mila, il 10% in meno rispetto alle previsioni; nel secondo trimestre la situazione si è aggravato, giungendo al 20% in meno, 65 mila tonnellate rispetto alle 80 mila e più previste. Percentuali simili per il fatturato, 300 milioni di euro nel primo semestre (a fronte di una previsione di 326 milioni, l’8% in meno. -21% il fatturato del secondo semestre, 220 milioni rispetto ai 281 previsti.
«Per il 2012 l’obiettivo è quello di confermare i livelli produttivi del 2010/2011 – ha concluso Marzorati – passiamo attraverso la stabilizzazione per poi arrivare alla crescita dei volumi e del personale».
(cinzia timpano)