L’addìo al viaggiatore Elio
Un piccolo cuscino di gerbere bianche, un rametto di mimosa e tante lacrime per salutare Elio, in un clima di dolore e ancora, a quattro giorni dalla sua scomparsa, di incredulità. La chiesa di Gressan era gremita; tanta gente è rimasta sul sagrato, a interrogarsi su come si possa morire per un femore rotto.
«La nostra vita è cosa grande – ha spiegato il parroco don Michel Ottin – ma bastano una disattenzione, un piccolo incidente…
Siamo qui in questo senso di vuoto, a portare un po’ di solidarietà e di coraggio alla famiglia, siamo loro vicini, ma ci sentiamo impotenti innanzi al mistero della morte. Al Signore consegniamo questo fratello – ha proseguito il parroco – perchè Egli dia pienezza al suo cammino. Ringraziamo il Signore perchè nel nosro cammino lo abbiamo conosciuto, perchè abbiamo goduto della sua amicizia e preghiamo perchè apra il nostro cuore alla speranza».
Don Ottin ha ricordato l’affabilità, la disponibilità di Elio, il suo essere scrupoloso negli impegni che si assumeva, «un uomo mai arrabbiato nel suo cammino, aperto al dialogo». In periodo di Quaresima, invito una volta in più alla riflessione a guardare dentro noi stessi a non fermarci alla superficie».
Elio Fiabane, 49 anni, viaggiatore. Così recita l’epigrafe. I parenti e gli amici l’hanno accompagnato nel suo ultimo viaggio, stringendosi intorno alla compagna Monica, ai genitori Franco e Anita, al fratello Roberto e ricordandone il sorriso sincero, il modo di fare genuino e pratico, la sua passione per lo sci.
«Maledetto l’uomo che confida nell’uomo» – ha detto don Michel, ripetendo le parole del Profeta Geremia, «il Profeta ci vuol far vedere oltre – ha spiegato – l’uomo è fatto per camminare insieme agli altri uomini, non per stare da solo; valori come l’amicizia danno luce al cammino, nutrono il dialogo, alimentano la vita. Ma le relazioni non sono sufficienti a dare un senso al nostro cammino, c’è provvisorietà nella nostra vita terrena; solo il Signore può dare pienezza alla vita di Elio e un po’ di consolazione a noi».
(cinzia timpano)