Confidi: «nessun contribuito sarà congelato»
«L’impugnativa è finalizzata a ottenere chiarezza circa i destini dei contributi erogati in forza alla legge regionale 75/90 oggi abrogata: tema che riguarda Confidi CTS così come tutti i confidi valdostani. Il ricorso non può produrre alcun effetto paralizzante dei contributi medesimi come erroneamente affermato in un servizio televisivo, ma anzi si pone come occasione per migliorare la disciplina vigente».
All’indomani della notizia secondo la quale Confidi ha presentato ricorso al TAR, lo stesso Consorzio Fidi precisa che «la legge 21/2011 – che abroga la precedente legge regionale e il disciplinare non si occupano dei contributi progressi, determinando un ‘vuoto’ del tutto inopportuno considerata la particolare congiuntura economica. Nonostante le ripetute richieste agli uffici regionali competenti Confidi non ha ottenuto indicazioni».
Attraverso la comunicazione della Regione – oggetto dell’impugnativa – si stabilisce che dal primo gennaio 2013 soltanto i confidi riconosciuti come intermediari finanziari vigilati dalla Banca d’Italia sono autorizzati a gestire i contributi pubblici.
Nella nostra regione, a oggi, l’unica società consortile ad avere tale requisito è Valfidi presieduto da Andrea Leonardi.
(c.t.)