Alpe e Pd presentano una legge per un’amministrazione più trasparente
Operatività, stipendi, dichiarazioni dei redditi, composizioni societarie delle controllate e partecipate regionali e compensi di chi le guida devono finire in rete: è in estrema sintesi la proposta di legge congiunta presentata da Alpe e Pd in materia di trsparenza e pubblicità dell’attività politica amministrativa.
L’iniziativa prende le mosse dalla proposta dell’associazione Loris Fortuna della Valle d’Aosta la quale aveva ipotizzato l’istituzione di un’anagrafe pubblica patrimoniale degli eletti e dei nominati. «Il disegno di legge – ha spiegato il responsabile regionale dell’associazione Flavio MArtino – è il frutto di un lavoro comune che si è concretizzato in questo testo che vogliamo sia terreno di confronto vero e speriamo sia condiviso anche dalla maggioranza». La proposta di legge – alla cui stesura hanno collaborato tutte le forze dell’Alleanza autonomista progressista e l’Idv – si compone di 15 articoli di cui uno fa divieto agli amministratori e manager pubblici valdostani di accettare doni e benefici di qualsiasi natura da valore superiore ai 100. La violazione comporta una ‘multa’ da 300 a 500 euro. La proposta vincola poi gli amministratori a indicare le eventuali sentenze e decreti penali di condanna irrevocabili.
«L’iniziativa – ha precisato il segretario del Pd Raimondo Donzel – non va contro qualcuno ma è a favore dei cittadini che reclamano maggiore chiarezza e trasparenza e ai quali dobbiamo dimostrare che chi governa non ha nulla da nascondere». «I cittadini – ha aggiunto il consigliere di Alpe Alberto Bertin – devono essere informati, consapevoli e avere un quadro chiaro dell’amministrazione».