Futura università: un investimento sul futuro e sui giovani
«La posa della prima pietra segna l’avvìo di una nuova stagione di rinnovamento culturale e creativo, capace di marcare la centralità del sistema valdostano nello spazio trasfrontaliero dell’arco alpino, apportando sviluppo e benessere alla nostra comunità. Auspico che negli anni a venire Aosta possa ospitare centinaia di studenti, ma che al loro fianco, quali sentinelle di pace e presenze rassicuranti, continuino a esserci sempre i nostri carissimi Alpini». Così il primo cittadino del capoluogo ha salutato la simbolica posa della prima pietra per la ristrutturazione del comprensorio militare Battisti-Ramires e dell’eliporto di Pollein che consentirà di cedere la caserma Testa Fochi perchè diventi il futuro polo universitario della città.
Al Castello Cantore è andata in scena la prima parte della cerimonia, con gli interventi delle autorità, tra i quali il Generale di Corpo d’Armato Claudio Graziano, capo di Stato Maggiore dell’Esercito e il Sottosegretario di Stato alla Difesa Filippo Milone.
Il tenente colonnello Massimiliano Salimbeni, rappresentante della Direzione generale dei Lavori e del Demanio ha illustrato il piano di ristrutturazione, partendo dall’accordo di programma siglato nel 2008, illustrando l’unificazione delle caserme Ramires e Battisti (che interesserà 5 fabbricati alla Ramires e 11 alla Battisti) e il ricollocamento delle funzioni alla Testa Fochi oltre all’intervento sull’area dell’eliporto di Pollein. Il tenente colonnello Salimbeni ha posto l’accento sugli interventi che garantiranno una migliore efficienza energetica e un risparmio pari a 65mila metri cubi di metano ogni anno.
Secondo il presidente della Regione Augusto Rollandin, «il processo è stato difficile ma riuscito, la sfida oggi è vinta, grazie alla collaborazione leale di tanti attori – ha spiegato Rollandin – si tratta di un investimento vero, un investimento sui giovani. Mi auguro che i giovani possano fare loro il motto «ch’a cousta lon ch’a cousta viva l’Aousta».
Ernesto Alemanno, direttore dell’Agenzia del Demanio ha sottolineato come il progetto sia «un esempio di migliore gestione del portafoglio immobiliare pubblico», che rispetta criteri di efficienza e razionalizzazione e si sostenibilità finanziaria nell’ottica di salvaguardia dei conti pubblici».
Il sottosegretario di Stato alla Difesa Filippo Milone – già consigliere del ministro alla Difesa Ignazio La Russa, nel 2008, quando fu siglato l’accordo di programma – ha sottolineato «l’apprezzamento per le parole del Sindaco sui valori degli Alpini e l’Alpinità della comunità valdostana»; «condivido il privilegio di aver partecipato a questo accordo di programma – ha detto – un’idea virtuosa capace di razionalizzare le caserme dell’Esercito e sposare le esigenze della comunità aostana, dando alla futura università una sede dignitosa e futuristica. Si tratta di un seme gettato per la crescita globale e complessiva della comunità valdostana».
(cinzia timpano)