CGIL valdostana all’attacco: «dal Governo Monti, solo pratiche da imbonitori e la nostra disoccupazione, nel 2013, sarà all’11%»
«Chiediamo discontinuità da questa politica. Il Governo del professor Monti ha guardato esclusivamente i conti pubblici e fa pratica da imbonitore annunciando che la situazione migliore. Non vorrei che quella luce in fondo al tunnel annunciata troppo in fretta sia il treno che sta per piombarci addosso». Il segretario Cgil Domenico Falcomatà non le manda a dire, criticando aspramente le manovre del Governo Monti e del ministro Fornero, in occasione dell’incontro organizzato per annunciare lo sciopero generale di mercoledì 14 novembre che coinciderà con la Giornata di mobilitazione europea per il lavoro e per la solidarietà, contro l’austerità promossa dalla Confederazione Europea dei sindacati. «Chiediamo misure anti cicliche – ha spiegate – chiediamo discontinuità a questo Governo. E’ fondamentale investire, non in opere faraoniche ma in piccole opere cantierabili immediatamente che diano lavoro e perciò respiro alle famiglie e che rimettano in moto l’economia».
Uno sciopero generale in un momento di sofferenza economica così spiccato è opportuno?
«C’è bisogno di un segnale forte, vogliamo arrivare a un patto sociale europeo che avvantaggi lavoratori e famiglie. La nostra regione non sta affatto bene – spiega Falcomatà – la situazione a tinte fosche tratteggiata per le altre regioni è la stessa per noi; la proiezione per il 2013 è che la disoccupazione (fonte Ires- Centro Europee di Ricerche) arrivi all’11% – un dramma se pensiamo che fino al 2008 era contenuta al 2-3,5%. A luglio la disoccupazione si attestava al 7,2; quella giovanile era già schizzata all’11% e tra 16 e 24 anni raggiunge quasi il 23%».
Le scarse occasioni di lavoro non sono il solo problema secondo Falcomatà che cita la desertificazione delle aziende, la non concorrenzialità delle micro aziende, il ricorso agli istituti quali cassa integrazione ordinaria e straordinaria – «il tutto, chez nous, aggravato dalla tragica situazione delle infrastrutture, dalla ferrovia – retrocessa per tempi di percorrenza a settant’anni addietro – ma anche l’aeroporto e le autostrade. E senza contare che le misure del Governo peseranno sulla Valle in modo marcato visto che avremo almeno il 30% in meno di risorse a disposizione».
Nel giorno dello sciopero generale e della manifestazione europea ‘per il lavoro e la solidarietà e contro l’austerità’ si osserveranno quattro ore di sciopero a fine turno; «non organizzeremo una manifestazione ma volantinaggi nelle vie del centro storico, alla stazione, davanti alle scuole e nei luoghi di lavoro attraverso mail e fax.
Dallo sciopero è escluso il settore del Trasporto Pubblico locale visto lo sciopero già indetto per il 16 novembre. Non sciopereranno i dipendenti postali (sono in corso le elezioni RSU) e i quelli bancari (questioni di regolamento interno).
(cinzia timpano)