Consiglio Aosta: implementazione dei vaccini, maggioranza a bagno
Va sotto la maggioranza nella mozione, presentata dal Gruppo misto di maggioranza e dal consigliere del PD-PSI Antonio Crea, con le firme anche di Michele Monteleone, Antonino Malacrinò, Fulvio Centoz, Jeannette Migliorin, Carlo Marzi e Delio Donzel, che impegnava Giunta e sindaco a prendere delle misure per favorire l’implementazione della pratica della vacinazione.
Con 14 voti contrari (minoranza compatta, con l’aggiunta di Pietro Verducci, Luca Zuccolotto, Nicola Prettico, Cristina Galassi e Vincenzo Caminiti, che non ha perso l’occasione sui social di chiedersi se «non sia giunto il momento di andare a casa») e un astenuto (Andrea Paron) il documento è stato respinto, nonostante l’emendamento proposto dal primo cittadino Fulvio Centoz, che limitava a due punti l’impegnativa (impegno a divulgare con urgenza il nuovo piano nazionale delle vaccinazioni, promuovendo la collaborazione del personale comunale, con quello sanitario, delle istituzioni scolastiche, delle università e dei mass media, per promuovere la cultura vaccinale; intervenire presso la Regione e l’USL VdA perché investano risorse per migliorare i servizi di prevenzione sanitaria e di adesione ai programmi vaccinali) ed escludeva di fatto quelli più controversi, dalla possibilità di condizionare l’iscrizione agli asili nido alla pratica vaccinale, passando per la disincentivazione del sostegno (no a patrocini e spazi gratuiti da parte del Comune) agli oppositori di tale pratica, fino a impegnare la Regione a monitorare l’omessa vaccinazione e proporre addirittura l’estensione della vaccinazione a malattie «più rilevanti ai fini della tutela della salute pubblica».
Il dibattito
Eterno il dibattito, durato circa due ore, che ha visto in prima fila il capogruppo del Gruppo misto di maggioranza, Luca Girasole: «E’ importante che se ne parli, perché questo grande calo della vaccinazione obbligatoria mette a rischio di epidemie importanti, da parte di microrganismi considerati praticamente debellati».Sostiene la questione il sindaco Fulvio Centoz, che si dichiara «favorevole alla mozione originale, anche vietando l’accesso agli asili nido, tanto che mi ero già informato con il segretario generale per capire se potessimo muoverci in tal senso: rimango convinto della mia idea, anche se dovessi essere considerato un perdente».
Il fuoco di fila non è mancato, guidato dalla pentastellata Patrizia Pradelli, che ha ricordato come il M5S non sia «contrario alle vacinazioni, ma piuttosto lotti per avere un’informazione dettagliata, vista la crescente mancanza di fiducia verso le case farmaceutiche. Noi rappresentiamo chi ci vota, non possiamo imporre le nostre scelte».Andrea Manfrin è «favorevole ai vaccini», ma boccia l’idea di «togliere spazi a chi si oppone, questa non è democrazia». Pietro Verducci (PD) ricorda come «l’ammissione dei non vaccinati alla scuola dell’obbligo sia garantita» e sottolinea come «in Europa esistono 27 calendari vaccinali: evidentemente non c’è un accordo unanime».
Sara Favre (UV) appoggia la mozione in «questo periodo di diffidenza totale verso chi ne sa più di noi», mentre Luca Lotto (M5S) si scaglia contro «una voglia di censurare l’informazione che si legge tra le righe di questa mozione».Etienna Andrione (Gruppo misto di minoranza) ritiene «nauseante l’uso della paternità e della maternità per sostenere la propria idea politica», mentre Giuliana Lamastra (Alpe) lancia, inascoltata, l’appello a presentare un ordine del giorno condiviso «per una tematica importante, proprio nel mezzo di una guerra dei vaccini, tra santa inquisizione e streghe cattive che non vaccinano i propri figli».
(alessandro bianchet)