Finaosta: indagati Rollandin, Perron e Leveque
L'indagine, riaperta dal procuratore facente funzioni Giancarlo Avenati Bassi, riguarda la presunta promessa di un compenso al candidato presidente della finanziaria regionale, superiore a quanto previsto dalla legge
Turbata libertà del procedimento di scelta del contraente nell’inchiesta sui compensi elargiti al presidente di Finaosta Massimo Leveque. Per questo motivo sono stati inseriti nel registro degli indagati l’ex presidente della Regione Augusto Rollandin, l’ex assessore al Bilancio Ego Perron e proprio il presidente Leveque.
Proroga delle indagini
Circa un mese fa, infatti, la procura di Aosta ha inviato ai suddetti l’avviso di proroga delle indagini preliminari, nell’ambito dell’inchiesta aperta dal pm Luca Ceccanti e dal procuratore Paolo Fortuna.
L’intenzione è quella di accertare se all’allora candidato alla presidenza di Finaosta, Leveque, nel 2015, fosse stato promesso un compenso di 80-100 mila euro, rispetto a quello di 25 mila euro previsto dalla legge nazionale. Questo, secondo gli inquirenti, potrebbe aver svantaggiato potenziali professionisti interessati alla carica, non a conoscenza di questo presunto compenso.
Ricordiamo che dopo l’acquisizione degli atti da parte dei carabinieri di Aosta, coordinati dal sospeso pm Paquale Longarini, l’assemblea di Finaosta aveva riportato il compenso di Leveque a quota 25 mila euro, dopo una prima decisione di elargire la cifra di 80 mila euro, che sarebbe lievitata fino a 100 mila in una successiva seduta dell’assemblea.
Indagine riaperta
L’attuale indagine, che ha visto il pm Luca Ceccanti richiedere una proroga dei termini circa una ventina di giorni fa, era stata riaperta in primavera dal procuratore facente funzioni Giancarlo Avenati Bassi, dopo aver disposto perquisizioni e acquisizioni di documenti in Finaosta. L’indagine originaria, nata da alcune intercettazioni predisposte dalla procura di Torino, invece, era stata archiviata su richiesta del pm Longarini, che aveva valutato il ruolo dell’ex presidente Augusto Rollandin all’interno dell’assemblea di Finaosta. Per Longarini, Rollandin avrebbe preso parte alle assemblee come socio di Finaosta, quindi da privato cittadino, e non come presidente della Giunta. Questo non avrebbe consentito la contestazione di reati contro la pubblica amministrazione.
(al.bi.)