Issime: incendio doloso distrugge alpeggio
Nel vallone di Bourinnes, nella zona del bivacco Cravetto, divorato dalle fiamme l'alpeggio di località Valniro; forse un fuoco acceso incautamente e non spento la causa dell'incendio.
Del bell’alpeggio in località Valniro, nel cuore del vallone di Bourinnes, rimane solo lo scheletro in pietra, l’unica parte della struttura risparmiata dall’incendio di origine dolosa divampato nel tardo pomeriggio di giovedì 16 novembre.
Sul posto, raggiungibile soltanto a piedi, sono intervenuti subito i forestali della caserma di Gaby e in seguito i vigili del fuoco volontari di Issime e di Aosta che hanno monitorato l’incendio per tutta la notte, evitando che si allargasse alle zone circostanti.
La scarsa visibilità, data dall’avanzare della notte, ha impedito l’intervento tempestivo dell’elicottero della protezione civile, alzatosi in volo soltanto nelle prime ore del giorno, con i rifornimenti d’acqua necessari per lo spegnimento del rogo.
«Siamo stati allertati intorno alle sei e mezza di sera – commenta Silvano Consol, capogruppo dei volontari dei vigili de fuoco di Issime, dopo la nottata passata a sul luogo dell’incendio – abbiamo aspettato i vigili del fuoco di Aosta e immediatamente ci siamo incamminati per raggiungere la zona del rogo. Purtroppo quando siamo arrivati l’alpeggio era già avvolto dalle fiamme, in più quella zona è completamente sprovvista d’acqua e senza i rifornimenti dell’elicottero non abbiamo potuto far altro che monitorare la situazione in attesa del giorno».
Le cause del dolo
Incerte le cause che hanno portato al divampare dell’incendio.
Probabilmente si tratta di un escursionista che, per riscaldarsi, ha acceso un fuoco senza poi spegnerlo del tutto, ma ulteriori accertamenti sono ancora in corso. Una cosa è certa, «abbiamo perso un pezzo del nostro patrimonio storico – commenta il primo cittadino Christian Linty – si trattava di un bel esempio di un alpeggio di montagna in buono stato del conservazione».
Nella foto, l’alpeggio avvolto dalla fiamme.
(martina praz)