Furti nei cimiteri: arrestato pendolare del crimine torinese
Carmine Sozio, 29 anni di Torino, è stato arrestato all'alba di mercoledì nell'ambito dell'operazione Campo Santo in un campo rom di Torino; a suo carico undici furti nei pressi dei campi santi e un furto in abitazione
Undici furti nei cimiteri di Aosta (principalmente in zona Montfleury e di prima mattina) e bassa Valle, uno in abitazione nella Plaine e l’utilizzo di carte di credito e bancomat sottratti ai malcapitati.
Per questo motivo, mercoledì mattina, è finito in manette Carmine Sozio, 29 anni di Torino, pregiudicato per reati contro il patrimonio, arrestato in un campo nomadi della periferia di Torino, dove risiedeva insieme alla moglie Sinti.
L’operazione Campo Santo, così denominata per ovvie ragioni, ha visto la Squadra mobile della questura di Aosta, sezione reati contro il patrimonio, collaborare con carabinieri e polizia di Torino, come raccontano nella conferenza stampa il nuovo Capo di gabinetto Augusto Canini, l’Ispettore Capo Gino Tosetti e l’assistente Capo Sergio Cosentino.
L’indagine
«Questa mattina si è conclusa un’operazione iniziata la scorsa primavera e culminata con provvedimento di custodia cautelare nel carcere delle Vallette di Torino – sottolinea Augusto Canini –. L’ipotesi di reato è furto aggravato (con danneggiamento), uso indebito di carte di credito e furto in appartamento».
«L’indagine è cominciata a marzo – ricostruisce l’Ispettore Capo Gino Tosetti –, alla luce degli avvenimenti accaduti nel cimitero di Aosta, con furti nelle automobili che creavano un certo allarme tra i cittadini. Piano piano è partita l’osservazione su tutto il territorio regionale, abbiamo raccolto le varie denunce, ricevute anche dai carabinieri in bassa Valle e abbiamo notato un soggetto che destava “interesse”. Da qui abbiamo capito che il Sozio era una sorta di pendolare del furto e, grazie all’utilizzo di carte di credito e bancomat rubati in un’abitazione, abbiamo individuato la targa della vettura». Da qui è arrivata «la perquisizione in un campo nomadi nella cintura di Torino» e il rinvenimento di «alcuni oggetti acquistati con le carte di credito; tra questi, una piscina di un certo valore trovata proprio nel campo rom». Per ora, Carmine Sozi è «l’unico indagato» continua Tosetti, ma «le indagini proseguono».
«Fondamentali le telecamere a colori»
Per i dettagli dell’indagine, coordinata dal pm Luca Ceccanti, ci pensa l’assistente Capo Sergio Cosentino, che ricorda come «negli ultimi sei mesi abbiamo scavato in tutte le denunce, comprese quelle raccolte dai carabinieri – sottolinea Cosentino –. Anche in bassa Valle, fuori da cimiteri e luoghi di culto sono avvenuti tanti episodi simili, con la rottura dei deflettori delle auto e il furto delle borse all’interno». A dare una svolta alle indagini è stato «il furto in una casa della Plaine, in pieno giorno, con quattro persone presenti», che ha permesso di «arrivare a perquisire il campo nomadi torinese». I danni totali (tra furti e danneggiamenti) ammontano a «decine di migliaia di euro» spiega ancora Cosentino, che evidenzia come il riconoscimento sia stato possibile grazie al rinvenimento della piscina «acquistata con le carte di credito rubate» e al ritrovamento dell’uomo con gli abiti usati «durante un prelievo al bancomat». Grazie ai «rilievi atntropometrici» è stato possibile verificare le dimensioni dell’uomo, ma ora «continueremo le indagini per andare a fondo, facendoci aiutare ancora dalle telecamere a colori, fondamentali per il riconoscimento».
(alessandro bianchet)