Casa, ridurre la tassazione e estendere le esenzioni
Ecco cosa pensano i candidati a Camera e Senato della proprietà immobiliare
Politiche della casa, la parola ai candidati valdostani a Camera e Senato. “La piccola proprietà immobiliare è ancora una risorsa degna di tutela? Quali politiche si intendono attivare nell’interesse dei valdostani” è il titolo dell’incontro pubblico organizzato dall’U.P.P.I. Valle d’Aosta (Unione Piccoli proprietari immobiliari) mercoledì 21 febbraio ad Aosta.
Alla presenza di molti dei candidati per la Valle d’Aosta alla Camera e al Senato, mancavano solo, per motivi elettorali, i rappresentanti del Movimento 5 Stelle, del Centro-destra valdostano e di Casapound Italia, si è discusso di casa e delle connessioni che essa ha con la vita pubblica. Alla luce delle tre domande predisposte dai dirigenti dell’Uppi, Sandro Vigna, Jean-Claude Mochet e Adolfo Dujany i candidati parlamentari hanno esposto il loro pensiero in merito al problema della casa.
Dario Carmassi e Paolo Meneghini, in rappresentanza dei candidati di Risposta civica, hanno messo in evidenza la loro convinzione che la giusta risposta ai problemi abitativi sia la proprietà diffusa e che, semmai ci dovesse essere una patrimoniale, questo dovrebbe essere unita alla Tasi e all’Imu in una sola tassa. Importante però è il rispetto del territorio e della piccola proprietà in modo da favorire la rinascita delle piccole imprese.
Alessia Favre e Albert Lanièce hanno evidenziato come sia possibile pensare a una cedolare secca al 10%, mantenendo tuttavia la non applicazione dell’Imu alla prima casa, e che questa iniziativa sarebbe da allargare anche agli esercizi commerciali in modo da alleggerire il carico fiscale di questi ultimi. Inoltre, l’azione dei rappresentanti a Roma è stata mirata a contenere gli effetti della fiscalità sulle zone di montagna come la nostra.
Luisa Trione e Giampaolo Marcoz hanno sottolineato che l’esenzione Imu non è un privilegio, ma un bisogno delle zone disagiate e in quelle a proprietà diffusa. Bisognerebbe, quindi, estendere l’esenzione Imu anche alle seconde e terze case che spesso sono frutto di eredità. Inoltre, incentivare gli investimenti sulla casa piuttosto che sugli investimenti volatili porterebbe un aumento delle risorse economiche.
Molto attento agli aspetti umani l’intervento del Partito Valore Umano. Annita Prezzavento e Daniela Glarey hanno sottolineato che il loro partito è per l’abbattimento della proprietà nel senso che chi ha più case deve essere incentivato a darla a chi non ne ha attraverso agevolazioni fiscali. Il problema sta nell’abitazione e nel suo valore sociale e personale che non può essere dimenticato quanto si parla di casa.
Paolo Sammaritani e Luca Distort della Lega hanno sottolineato come il problema centrale sia quello della detassazione che potrebbe far ripartire anche il mondo dell’edilizia abitativa. Flat tax e non tassazione della prima casa, hanno ricordato, delle donazioni e delle successioni, sono provvedimenti che la Lega ha già in programma, salvando la progressività attraverso la no tax zone che impedirebbe sotto una certa soglia di venire tassati. Inoltre l’abitazione è identità e quindi va salvaguardata come tale.
Per Alexandre Glarey e Francesco Rappazzo, di Potere al popolo la flat tax è soltanto una bufala perché poi si dovrebbero recuperare in altro modo i soldi per i servizi pubblici essenziali. Hanno inoltre evidenziato che la tassazione è dovuta in gran parte all’evasione fiscale che si crea perché lo stato si è arreso e preferisce ricevere soldi immediatamente. La loro proposta, quindi, è di mantenere l’esenzione dall’Imu per la prima casa, mettere una patrimoniale progressiva, ma soprattutto contrastare l’evasione fiscale.
(bruno fracasso)