M5S, Elisa Tripodi a Roma «pronta a mettermi in gioco»
Nella Capitale muove i primi passi affiancata dal collega piemontese Paolo Romano
E’ arrivata a Roma da sola Elisa Tripodi, la neo deputata del M5S, prima donna valdostana eletta in Parlamento. Dopo il viaggio in treno, consigliata da parlamentari grillini rieletti, la giovane deputata ha trovato una sistemazione da un affittacamere. «Per il momento, in attesa di capire i meccanismi – racconta -, sarà il mio punto di riferimento».
I primi contatti
Intanto sul suo profilo facebook posta una foto davanti al Colosseo e scrive «Pronta a mettermi in gioco e a lavorare sodo». Mercoledì 20 ha incontrato, insieme ai 220 colleghi eletti alla Camera, Di Maio («una squadra di uomini e donne di cui sono orgoglioso» ha detto) nella cosiddetta ‘auletta dei Gruppi’, la sala riunioni più grande a Montecitorio. «Ci hanno spiegato – aggiunge – come avverrà l’insediamento e i meccanismi delle varie votazioni». Nel pomeriggio di mercoledì 21, accompagnata dal collega piemontese Paolo Romano, al suo secondo mandato, è tornata a Montecitorio per la registrazione perché spiega «ieri c’era troppa confusione».
Il primo viaggio
Il primo viaggio verso la Capitale per la XVIII legislatura lo aveva fatto in compagnia dei colleghi piemontesi, tutti alla prima esperienza romana, Davide Serritella, Elisa Pirro, Elisa Tripodi e Susy Matrisciano. Come tutti la neo deputata aveva partecipato, il 9 marzo, all’incontro organizzato da Luigi di Maio all’hôtel Parco dei Principi.
Elisa Tripodi è la prima donna valdostana a essere eletta in Parlamento. Consulente assicurativo di Aosta, 31 anni, la grillina ha stravinto la corsa per la Camera. Quello di Elisa Tripodi era stato un nome un po’ a sorpresa, come consuetudine dei 5 Stelle. La sua parola d’ordine è studiare, non lasciare nulla al caso, documentarsi e informarsi. «Voglio, e lo vogliono tutti i 5 Stelle, continuare a parlare e a capire, stare in mezzo alla gente e ai suoi problemi, non vogliamo rinchiuderci, ma continuare a ragionare di cose concrete e non di giochi politici sottobanco» aveva detto la sera del 4 marzo a vittoria conquistata.
(da.ch.)