Uv: il Congrès sancisce il patto tra le forze autonomiste
La coalizione autonomista-progressista prende quota e si appresta a governare la Valle d'Aosta
Uv: il Congrès sancisce il patto tra le forze autonomiste. «Ci vuole una riflessione onesta sulle sorti della Valle D’Aosta e ci vuole un nuovo slancio, con una ricomposizione dell’area autonomista. Una ricomposizione su base programmatica, attraverso un patto federativo». Così il presidente uscente dell’Union valdôtaine Ennio Pastoret nell’introdurre i lavori del IX Congresso del Movimento, aperto da Marco Sucquet (sindaco cdi Pont-Saint-Martin) e Ornella Badery (in rappresentanza della locale sezione Uv) nella mattinata di oggi.
Continua Pastoret: «questo Congresso si colloca in un momento particolare della Valle d’Aosta e la politica è chiamata a dare risposte coraggiose. Le fibrillazioni politiche si ripercuotono negativamente sulla collettività. In questo clima una ricomposizione delle forze autonomiste s’impone; ci vuole un’ampia collaborazione con tutti se ci teniamo alle sorti della Valle d’Aosta». Pastoret dice basta a slogan ma avanti con il dialogo con tutti. «speriamo che il nostro Congresso sia utile alla politica per cambiare idea a beneficio della nostra collettività. I valdostani ci chiedono di superare le divisioni e cercare soluzioni».
Altra VdA, spazio a giovani e donne
Carola Carpinello ha invitato a «non ripetere gli errori del passato che hanno fatto percepire l’Uv come una forza conservatrice» e ha chiesto al Movimento di «lasciarsi alle spalle gli ultimi anni, guardando al futuro, alle nuove generazioni e alle donne»
Mouv’, no a vivacchiare
Per il presidente Mauro Caniggia Nicolotti. «Siamo tutti accomunati dalla passione per Valle d’Aosta. Dobbiamo recuperare un sistema culturale e politico. Non si può solo vivacchiare con appelli deboli all’unità se questi non diventano proprietà di tutti noi. L’autonomia deve essere un punto di partenza. Ritrovare chiede di recuperare elementi di lealtà e di spegnere i personalismi e i capricci che ci stanno portando verso la catastrofe».
M5S, chiede rinnovamento
Nell’intervenire Luigi Vesan ha sottolineato: «Siamo davanti a vera corazzata che ha governato quasi interrottamente dal 1959. Con l’emigrazione politica l’Uv ha riempito tanti movimenti che ci attorniano anche in Consiglio. Noi riteniamo che dopo 10 anni di amministrazione si debba andare a casa. Nell’era Rollandin si sono avvicendati ben sette Presidenti della Repubblica e cinque Papi. Le nostre drastiche proposte non hanno trovato riscontro. Se questo congresso sarà di rinnovamento o di restaurazione lo vedremo solo nei fatti nei giorni e nei mesi a venire e da questo dipenderà se potremo lavorare insieme o meno».
Pd, bando personalismi
Sara Timpano, segretario regionale del Pd, ha detto: «Stiamo vivendo momenti bui, vediamo sempre più forze estremiste che mettono in forse i nostri diritti. La politica è trovare punti di sintesi e di condivisione. E’ la sfida più difficile. Serve un’Europa dei cittadini. Quello che vediamo in Consiglio non fa avvicinare i cittadini alla politica. Tutti insieme possiamo costruire la Valle d’Aosta del futuro, mettendo da parte i personalismi».
PnV, lavorare per la comunità
Bando ai personalismi per lavorare per il bene dell’intera comunità. E’ quanto invita a fare l’attuale presidente del Consiglio Antonio Fosson. Puntualizza: «Tutti i movimenti regionalisti hanno perso il 20 maggio. I valdostani si sono allontanati e sta a noi capire il perché. Noi di PnV ci saremo per un percorso verso una nuova autonomia che sia laboratorio che deve partire dall’Union che resta la casa madre degli autonomisti».
Lega Vallée d’Aoste, cambio di passo
Invita a una riflessione condivisa Roberto Luboz consigliere regionale della Lega . «Non dirò che la Valle d’Aosta è marcia né che l’Union è responsabile di tutti i disastri (applauso dalla platea). Ognuno si prenda le proprie responsabilità. Si chiede «perché gli autonomisti valdostani sono così divisi, perché alcuni hanno integrato le fila della Lega?». E la risposta è«se si crede al contrario di ciò che si predica, disattendendo gli ideali autonomisti come stupirsi dell’odio e della diaspora. Abbiamo tutti un po’ più una solida fierezza di essere valdostani. Nuovi equilibri devono essere trovati e non si possono che fare sulla base di un dialogo e scelte condivise». Ribadisce l’impossibilità a lavorare con chi vuole rendere la Valle d’Aosta sottomessa a pochi dirigenti.
Stella Alpina, senso di responsabilità
Per il segretario Carlo Marzi «riteniamo di essere legati da un sentimento di appartenenza alla comunità valdostana. Dobbiamo porre idee e progetti al di sopra dei personalismi e dei giochi di Palazzo e fare una politica di buon senso. Solo così possiamo trasformare sensibilità diverse in una grande forza comune».
Alpe, un nuovo slancio
Il presidente Roberto Cunéaz ammette personalismi che «hanno portato alla sconfitta degli autonomisti alle urne. Oggi bisogna riconoscere gli errori del passato per ripartire con un nuovo slancio. Dobbiamo mettere da parte il risentimento. I nostri eletti hanno saputo parlare in modo franco, dice evocando la denuncia di immobilismo amministrativo e hanno ritrovato affinità che pensavamo fossero perse».
Uvp, superare divisioni
Per il vicepresidente Silvana Cerise «gli slogan funzionano bene in campagna elettorale ma poi bisogna lavorare. Fin qui nessuna risposta ai valdostani. Non possiamo accettare l’immobilismo. Spiace che sedicenti autonomisti restino ancora legati a personalismi e ad altre logiche. Dobbiamo lavorare per superare le divisioni tra autonomisti per difendere ideali e principi e per dare slancio all’azione politica. E’ il momento dell’azione e dell’impegno. Impegniamoci per dimostrare che sappiamo ancora fare della buona politica».
Epav, coalizione autonomista
Per il portavoce Marco Curighetti «in Valle d’Aosta l’unica cura è legata alla capacitò dell’Uv di tornare a essere un punto di riferimento e di promuovere una coalizione autonomista e progressista».
(danila chenal)