Giro d’Italia: in arrivo una tappa tutta valdostana
Gli esperti dell'organizzazione stanno disegnando per il 25 maggio 2019 la St-Vincent-Courmayeur; l'assessore regionale allo sport e turismo Claudio Restano: «Una tappa che rende onore alle nostre strade e alle nostre montagne»
Nel Giro d’Italia 2019 è in arrivo una tappa interamente valdostana. La corsa rosa sarà presentata il 31 ottobre, ma le indiscrezioni si inseguono e trovano conferme in ambienti istituzionali.
Sabato 25 maggio la St-Vincent-Courmayeur
La Valle d’Aosta sarà protagonista al termine della seconda settimana. Sabato 25 maggio si profila la St-Vincent-Courmayeur. Si dovrebbe trattare di una frazione di poco più di 100 chilometri. Sicuramente ci saranno diversi gran premi della montagna, con il Col San Carlo in pole position per essere l’ultima difficoltà di giornata prima dell’arrivo alla stazione di partenza di Skyway. Il Giro 2019 si concluderà domenica 2 giugno all’Arena di Verona.
Restano: una tappa del Giro che rende onore alla Valle d’Aosta
«Abbiamo portato avanti la novità di una tappa tutta valdostana che renda onore alle nostre strade e alle nostre montagne, dandoci la giusta pubblicità – spiega soddisfatto l’assessore regionale allo sport Claudio Restano, che martedì ha incontrato il direttore del Giro, Mauro Vegni -. Già nel 2017, quando ero sceso a Milano per incontrare i vertici del Giro in vista dell’arrivo di Cervinia si era parlato di un arrivo a Skyway e l’abbiamo realizzato».
Restano: l’importante è trovare continuità
Restano amplia poi la portata del suo discorso: «Non conta il singolo evento, l’importante è la continuità. L’interesse della Regione, come negli sport invernali, è riuscire ad averla in modo da fornire la massima visibilità al territorio. Una tappa del Giro ogni tre o quattro anni risulta poco remunerativa per l’impegno economico che determina. Ne abbiamo parlato di nuovo con RCS: ora bisognerà capire se le casse regionali riusciranno a sostenere lo sforzo e se ci saranno comuni che avranno voglia di impegnarsi. Non ci si può, infatti, soltanto limitare a ottenere la tappa, bisogna poi costruirci intorno un bel contorno di eventi. Tutto questo comporta la necessità di trovare località che possano contare, oltre che su soldi da investire, su una popolazione collaborativa, che voglia essere protagonista e sappia trasmettere emozioni».
(d.p.)