Aosta, l’aborto torna a far discutere la Politica
Aosta, l’aborto torna a far discutere.
A riportare il tema nell’aula del Consiglio comunale di Aosta è un ordine del giorno presentato dal gruppo della Lega e dal consigliere Valerio Lancerotto per fare di Aosta una “città per la vita”.
La Sinistra della città lo bolla come un «ritorno al Medioevo».
Non è ancora stato discusso, ma fa già parlare di sé, l’ordine del giorno presentato dal gruppo della Lega e dal consigliere Valerio Lancerotto per la prossima seduta del consiglio comunale di Aosta. L’obiettivo: fare di Aosta una “città per la vita”.
L’ordine del giorno
«L’intento di questo Ordine del giorno – spiega il consigliere del carroccio Etienne Andrione – è quello di garantire, per quanto di competenza comunale, la piena e completa applicazione della legge 194 e conseguentemente favorire l’attività delle associazioni di volontariato nel sostenere e aiutare le donne in gravidanza che stanno attraversando uno stato di disagio, di disorientamento, di emergenza e pericolo».
L’iniziativa, che ha già ricevuto il sostegno del Forum delle Associazioni familiari della Valle d’Aosta, intende quindi impegnare il sindaco, la Giunta e l’assessore competente a «garantire, per quanto di competenza, la piena e completa applicazione della legge n. 194/78». Per dare piena attuazione alla legge i tre consiglieri chiedono che venga individuati alcuni punti strategici della città in cui posizionare una cartellonista specifica per raggiungere il sito della Culla per la vita. I consiglieri chiedono anche di promuovere il numero verde gratuito 800813000 dell’associazione SOS Vita, che soccorre le donne incinte, nelle situazioni di grave emergenza e pericolo.
«L’Ordine del giorno – aggiunge il consigliere dell’Union Valdotaine Valerio Lancerotto – chiede anche di riconoscere alle associazioni di riferimento un ruolo consultivo negli atti amministrativi e politici comunali che hanno per oggetto la tutela della vita e della famiglia per cercare di contribuire ad aiutare concretamente e il più umanamente possibile, le persone in difficoltà».
Un dibattito rovente
La discussione in aula si preannuncia rovente. Il Forum delle famiglie ha infatti invitato, con il comunicato diffuso nella giornata di venerdì, i consiglieri comunali che «hanno sottoscritto il nostro documento e sono stati eletti, a sostenere con coerenza questa mozione». Durante la campagna elettorale del 2015 furono in molti i consiglieri di maggioranza che sottoscrissero il manifesto “Un Comune a misura di famiglia” attraverso il quale si impegnavano a sostenere politiche in favore delle famiglie, tra cui anche il sostegno alla maternità. Impegno di cui, oggi, l’associazione chiede il rispetto, attraverso il sostegno dell’iniziativa.
Il caso di Verona
Il testo dell’ordine del giorno presentato dai tre consiglieri rispecchia l’iniziativa sull’aborto approvata, nel mese di ottobre, dal consiglio comunale di Verona. La mozione, che dichiarava Verona “città per la vita”, suscitò scalpore perché fu approvata anche con il voto favorevole di alcuni consiglieri del Partito democratico. Con la sinistra della città che, sui social network, parla di «ritorno al Medioevo» e una maggioranza che si è già divisa sui temi etici, c’è già chi si interroga sulla posizione che i consiglieri del PD, che sottoscrissero il documento del forum delle famiglie, assumeranno durante la seduta del prossimo consiglio comunale.
La replica delle donne
«Così non va» è la dura reazione dell’Agorà delle donne in Valle d’Aosta, la pagina Facebook delle donne del Partito democratico della Valle d’Aosta che si occupa di tematiche di genere. «Non si procede con colpi di mano e ideologici su temi così delicati. Non si rispetta la vita se non si rispettano le scelte delle donne. soprattutto quando sono difficili come lo è quella di interrompere una gravidanza». Il post si conclude con un invito ad applicare la legge nella sua interezza: «Ascolteremo il dibattito in aula. L’Italia ha una legge seria che va applicata in tutte le sue parti».
(simona campo)