Lega VdA e Mouv’: «la pseudo maggioranza teme il dibattito»
L'opposizione torna chiedere elezioni anticipate
La pseudo maggioranza ha paura del dibattito. Arriva a stretto giro di posto la replica di Lega Valle d’Aosta e Mouv’ alla tirata di orecchie della maggioranza. Il nocciolo della diatriba: l’abbandono dell’aula prima della fine dei lavori consiliari.
Nel finale del dibattito del Consiglio regionale, nel pomeriggio di ieri, mercoledì 6 febbraio, «la maggioranza, ormai orfana di numeri, ha dimostrato tutta la propria inadeguatezza; ha rifiutato la proposta dell’intera opposizione di affrontare soltanto i punti prioritari del dibattito».
I fatti
La seduta, non convocata in notturna nonostante i 60 punti all’ordine del giorno, era stato oggetto di una proposta considerata «ragionevole da tutta l’opposizione, ovvero discutere soltanto due, delle tredici mozioni rimanenti, più due risoluzioni». In ballo la questione Palazzo Cogne, che chiedeva una perizia urgente; la revoca della nomina dell’avvocato esterno alla struttura regionale, per i motivi già evidenziati, nella giornata di ieri, dal Consigliere Sammaritani.
«Questo rifiuto possibile solo a causa della necessità di 24 voti per l’ammissione di nuovi punti all’ordine del giorno, evidenzia bene il grado di agitazione e impreparazione della rimaneggiata “maggioranza”, orfana del Consigliere Sorbara; è digiuna, secondo quanto dichiarato in aula e in conferenza Capigruppo, delle nozioni giuridiche per sostenere il dibattito proprio sulla nomina». «In buona sostanza si è affermato non solo che la nomina fosse corretta, nonostante le evidenti prove contrarie addotte nella ben argomentata risoluzione, ma che senza il supporto degli uffici, il Presidente della Regione Fosson non fosse in grado di controbattere alle tesi esposte».
«Questa brutta pagina della democrazia – concludono i gruppi Lega VdA e Mouv’ -, dove il rifiuto al dibattito non è motivato da questioni regolamentari ma solo da paurosi vuoti politici, dovrà essere cancellata nel più breve tempo possibile dai cittadini valdostani con l’unica strada percorribile verso il cambiamento, ovvero il ritorno alle urne».
(re.newsvda.it)