Lavoro: l’occupazione femminile nel 2017 è arrivata al 46,5%
Il segmento femminile dalla forza lavoro è ancora sottorappresentato nel mercato del lavoro regionale e distribuito in maniera disomogenea settorialmente e professionalmente
Lavoro: nel complesso il mercato del lavoro regionale si caratterizza per una significativa femminilizzazione, che nel 2017 è arrivata al 46,5%, che però non deve nascondere la sussistente permanenza di gap importanti tra donne e uomini. E’ quanto emerge dal “Rapporto sulla occupazione maschile e femminile nelle imprese con oltre 100 dipendenti” che analizza i dati della realtà valdostana per il biennio 2016-2017. Pur registrando significativi passi avanti rispetto al passato, tra uomini e donne occupati nelle grandi imprese valdostane permangono differenze, che in taluni casi risultano essere anche piuttosto significative. «Il lavoro femminile rimane nella nostra regione esattamente come in Italia, un nodo ancora problematico», scrive la Consigliera regionale di parità Laura Ottolenghi nell’introduzione del rapporto, invitando «tutti a leggere in profondità ciò che fotografano i numeri».
Il contesto dell’indagine
L’indagine ha riguardato l’intero universo delle 28 imprese con più di 100 dipendenti operanti in Valle, per un totale oltre 6.500 addetti, pari al 16% dell’intera occupazione dipendente regionale, ovvero a più del 22% del settore privato. L’esame delle dinamiche dell’occupazione, si è sviluppata analizzando i dati riguardanti flussi occupazionali, tipologie degli stessi, indicatori di turnover e promozioni, per poi approfondire i temi delle tipologie contrattuali, degli orari di lavoro, delle assenze, nonché i numeri riguardanti i part time, le trasformazioni contrattuali, le assenze e gli ammortizzatori sociali. Concludono il rapporto due specifici capitoli riguardanti la Formazione e soprattutto le Diseguaglianze di genere.
Alcuni elementi
Nel complesso il mercato del lavoro regionale si caratterizza per una significativa femminilizzazione, che nel 2017 è arrivata al 46,5%, che però non deve nascondere la sussistente permanenza di gap importanti tra donne e uomini. «Il segmento femminile dalla forza lavoro – si legge nel rapporto – pur avvicinandosi sensibilmente ai valori maschili, è ancora sotto rappresentato nel mercato del lavoro regionale, risulta distribuito in maniera disomogenea settorialmente e professionalmente e appare ancora fortemente segregato rispetto ai livelli di responsabilità».
La fotografia
Quella che i dati restituiscono è, infatti, una fotografia in cui, per la componente femminile, la “segregazione verticale” (concentrazione nella scala gerarchica aziendale) appare ancora significativa, così come quella orizzontale (concentrazione per settore), che vede le donne impiegate con maggiore probabilità in un lavoro atipico, con una maggiore instabilità lavorativa e minore formazione. “Elementi che – si legge ancora nel rapporto – inducono a operare riflessioni più ampie circa le relazioni di genere di cui le politiche devono tenere conto, sia per migliorare la condizione specifica della componente femminile sul mercato del lavoro, in termini di presenza, ma soprattutto di percorsi di carriera, sia in generale per operare delle scelte più complessive sulla società in termini di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro”.
Il rapporto è consultabile al link http://www.regione.vda.it/statistica/default_i.asp