25 aprile in Valle d’Aosta, il senatore Lanièce: sempre più festa della memoria
«Il 25 aprile deve assumere sempre più la connotazione di festa della memoria perché si fa sempre più concreto il rischio di un’amnesia collettiva». A dirlo è stato il senatore Albert Lanièce in occasione delle celebrazioni ad Aosta del 74° anniversario della Festa di Liberazione.
Dopo la celebrazione della Santa Messa al Sacrario dei Caduti in guerra, il presidente della Regione, Antonio Fosson e il sindaco di Aosta, Fulvio Centoz accompagnati dalla deputata Elisa Tripodi, dal senatore Albert Lanièce e dai vice presidenti del Consiglio regionale Luca Distort e Joel Farcoz, hanno deposto una corona al Giardino della Rimembranza in via Festaz, ad Aosta. In seguito le autorità civili e militari si sono spostate in piazza Chanoux dove, dopo l’alzabandiera, si sono tenute le orazioni ufficiali.
Studenti in piazza
In piazza Chanoux a prendere la parola per primi sono stati gli studenti valdostani Giada Abbrescia, Lia D’Alessandri, Bin Lin, Nicole Quendoz e Miriam Slaviero, vincitori del concorso regionale “L’Europa di domani” e che hanno partecipato al Viaggio della Memoria nei campi di concentramento nazisti di Terezin e Auschwitz-Birkenau organizzato dal consiglio regionale, e Alice Sartore nipote della staffetta partigiana Anna Cisero Dati, che hanno letto i primi sei articoli della costituzione.
La festa della pace riconquistata
A parlare di «festa della pace riconquistata» è stato invece Tullio Montagna, ex senatore e presidente dell’Anpi nazionale della Lombardia. «Il 25 aprile è stato il giorno della riconquista della libertà, senza la quale il cittadino avvizzisce e diventa solo un servitore. Vogliamo ricordare oggi lo splendido popolo della Resistenza, che qualcuno dice fosse composto solo da comunisti. Ridurre la resistenza al solo comunismo è segno di ignoranza, poiché l’alternativa al fascismo non è il comunismo ma la libertà. È questo il motivo per cui il 25 aprile non dovrebbe essere considerato la festa di una sola “fazione”, ma la festa di tutto il popolo italiano».
Il 25 aprile come festa della memoria
A prendere la parola dopo il presidente dell’Anpi è stato il Senatore Albert Lanièce. «L’aspetto più inquietante che ci troviamo oggi a fronteggiare è il dover constatare come la coscienza di quella immane tragedia che fu il fascismo si stia perdendo. Oggi parlare di resistenza viene considerato anacronistico e, per qualcuno, politicamente scorretto e si fa sempre più concreto il rischio di una amnesia collettiva soprattutto fra i giovani che sono i più esposti a pericolose teorie revisionistiche. È urgente capire come arginare questa deriva violenta. Lo studio della storia e dell’educazione civica sono le armi più importanti che abbiamo. Il 25 aprile deve assumere sempre più l’occasione per continuare a preservare la memoria». Il senatore Lanièce ha poi voluto rendere omaggio alle brigate partigiane che entrarono ad Aosta il 28 aprile. «Il 25 aprile rappresenta, per noi valdostani, la fine di una dittatura che voleva annullare la nostra identità di popolo eliminando la nostra cultura e la nostra lingua. Il giorno della liberazione fa parte di un processo storico che ha portato ad un nuovo riconoscimento della nostra particolarità».
Un omaggio doveroso
«Oggi si celebra in tutta Italia una festa che è un omaggio doveroso a tutte le vittime della lotta contro il fascismo, per celebrare la riconquista della libertà». È il messaggio del Presidente della Regione Antonio Fosson, che ha partecipato oggi alle celebrazioni della Festa della Liberazione. «Rimane oggi immutata e ferma l’esigenza di ricordare le ragioni della lotta di Liberazione, dell’impegno da parte di tanti giovani, di tante donne e di tanti uomini, senza distinzione o accreditamento partitico, che seppero ridare dignità a un paese dilaniato moralmente, diviso politicamente e materialmente distrutto».
Un’occasione per difendere la democrazia e la libertà
«Le celebrazioni coincidono quest’anno anche con un’altra importante data: il 24 aprile 1949, quando i valdostani si recarono alle urne per eleggere per la prima volta il Consiglio regionale della Valle d’Aosta». Lo ha ricordato, in una nota, la presidente del Consiglio Emily Rini. «Mi auguro che questa giornata possa essere occasione per rafforzare in ognuno l’impegno ad assumere, con le proprie idee e i propri comportamenti, la difesa e la valorizzazione di concetti fondamentali quali libertà e democrazia, dialogo e rispetto.Lo dobbiamo a quanti si sono sacrificati per far germogliare il seme della libertà, ma lo dobbiamo anche a noi stessi, ai nostri figli, per garantire un futuro in una comunità democratica, che si costruisce giorno dopo giorno».
(s.c.)