Pensionati: «basta essere considerati il Bancomat dei vari Governi»
A Brissogne, l'assemblea dei pensionati valdostani alla presenza del segretario nazionale dello Spi Cgil Ivan Pedretti. I retraités valdostani saranno presenti alla mobilitazione organizzata nella Capitale sabato 1º giugno.
Pensionati: «basta essere considerati il Bancomat dei vari Governi».
Si sono ritrovati oggi pomeriggio, lunedì 20 maggio, al centro polifunzionale di Brissogne, per l’assemblea annuale, i pensionati della Valle d’Aosta che aderiscono ai sindacati Spi Cgil, Fnp Cisl, Uilp Uil e Savt Retraités.
A presiedere l’assemblea è arrivato da Roma il bresciano Ivan Pedretti, segretario nazionale Spi Cgil, cui ha fatto da anfitrione Domenico Falcomatà, oggi segretario regionale dello Spi e fino a ieri, e per otto anni, segretario generale della Cgil regionale.
Pensionati come Bancomat tappabuchi
Gli iscritti al sindacato pensionati Cgil in Valle sono 5.500 su un totale di iscritti nel Paese di 2 milioni 200 mila, numero che fa dello Spi Cgil il capoclassifica dei sindacati dei pensionati italiani.
L’assemblea, molto partecipata, è entrata subito nel vivo dei problemi reali che rendono sempre più difficile e amara la vita dei pensionati italiani.
Su tutti è emerso un fatto che è diventato l’elemento centrale della discussione: «noi pensionati siamo i cittadini italiani più penalizzati, messi tra gli ultimi, da ogni Governo utilizzati come Bancomat dal quale attingere le risorse per tappare i tanti buchi dei bilanci dello Stato».
Il tema sarà uno di quelli che verranno portati all’attenzione del mondo il 1° giugno, quando a Roma si svolgerà la giornata nazionale di mobilitazione dei pensionati.
In Italia, situazione complicata
Per il segretario nazionale Spi Ivan Pedretti, «è indubbio che lo stato generale dei pensionati italiani, non solo dello Spi Cgil, non è dei migliori.
Il Paese è in crisi ma il peso maggiore lo pagano proprio i pensionati.
Pensioni bloccate, servizio sanitario nazionale che non offre prestazioni dignitose, con costi elevati che impediscono a molti di avvicinarsi a cure adeguate, autosufficienza non garantita che porta le famiglie soll’orlo della povertà se non oltre, con la promessa legge sull’autosufficienza che non arriva mai, pensioni la cui rivalutazione sempre promessa resta un miraggio.
L’unico strumento che possiamo mettere in campo per invertire la tendenza è una grande mobilitazione unitaria».
Pensionati in Valle: welfare accettabile ma…
Sulla medesima lunghezza d’onda parla anche il segretario regionale dei pensionati Spi Cgil Domenico Falcomatà.
«In Valle non stiamo molto meglio – ha commetnato -. Il welfare è a livelli accettabili ma la sanità presenta troppe criticità, con tempi di attesa infiniti e professionalità di alto livello medico e infermieristico che vanno a cercano soldi e gratificazioni professionali fuori dai confini regionali.
Aggiungiamoci – dice Falcomatà – livelli di disoccupazione elevati, edilizia in crisi nera da tempo, industria in cui l’unica a barcamenarsi è la Cogne, Casinò sull’orlo del fallimento e il quadro assume colori grigio-scuro».
(alessandro camera)