Castagne, produzione italiana non omogenea ma a 55 mln di chili
AskaNews
di admin Administrator  
il 31/10/2025

Castagne, produzione italiana non omogenea ma a 55 mln di chili

Roma, 31 ott. (askanews) – Una produzione italiana a 55 milioni di chili su 43mila ettari lungo lo Stivale, non omogenea tra Nord e Sud: in Campania, la principale regione produttrice con il 50% della produzione nazionale, il raccolto è stimato in lieve calo rispetto allo scorso anno, specie in Irpinia, mentre in Puglia si registra una diminuzione intorno al 20% a causa degli attacchi del cinipide. Aumenta, invece, la produzione in Piemonte e Toscana, con calibri maggiori e qualità elevata. Impressioni positive anche in Emilia Romagna. Sono le stime di Coldiretti, che ha stilato un primo bilancio sulla raccolta di castagne 2025.

I prezzi pagati ai produttori si aggirano sui 2 euro, con un calo medio del 10% rispetto allo scorso anno, per l’effetto combinato delle temperature elevate che non favoriscono i consumi e della riduzione degli ordini dagli Stati Uniti, uno dei principali destinatari delle castagne fresche. Sui banchi di vendita le quotazioni vanno dai 4 ai 7 euro, arrivando fino a 10 euro per i marroni, anche se il prezzo può variare anche in base alla pezzatura.

Nel 2024, in Italia le importazioni hanno superato gli 11 milioni di chili, spesso commercializzati come prodotto italiano, con un impatto significativo sui prezzi riconosciuti ai produttori nazionali, denuncia Coldiretti, sottolineando che se è difficile capire se sia italiano o meno il prodotto fresco, altrettanto problematica è la situazione dei prodotti trasformati, che non sono soggetti all’obbligo di indicare la provenienza in etichetta; per la farina di castagne, in assenza di un codice doganale specifico, è addirittura impossibile sapere con certezza il volume degli arrivi dall’estero.

L’Italia vanta sedici prodotti a denominazione legati al castagno e riconosciuti a livello europeo e la raccolta delle castagne, che avviene per oltre il 60% manualmente, sta riscontrando difficoltà significative a causa della carenza di manodopera nelle zone montane svantaggiate.

“In questo contesto – sostiene Coldiretti – è fondamentale adottare soluzioni innovative per superare le sfide che il settore sta affrontando”. Tra le strategie possibili, l’introduzione di tecnologie avanzate per la raccolta riduce la dipendenza dalla manodopera stagionale, mentre l’esplorazione di nuovi mercati potrebbe permettere di diversificare le fonti di reddito. Inoltre, l’implementazione di sistemi di conservazione più efficaci, come quelli per il trattamento del prodotto fresco, può garantire una maggiore competitività, soprattutto nei confronti di mercati esteri e della grande distribuzione organizzata.

[Stime Coldiretti: bene Piemonte, Toscana ed Emilia Romagna|PN_20251031_00055|gn00 nv03 sp33| https://askanews.it/wp-content/uploads/2025/10/20251031_153201_4579BB82.jpg |31/10/2025 15:32:16|Castagne, produzione italiana non omogenea ma a 55 mln di chili|Agricoltura|Economia, Agrifood]

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