Cgil: in Emilia Romagna 45 mln di ore, +71% in 2 anni e 50 crisi
Bologna, 31 ott. (askanews) – Quarantacinque milioni di ore di cassa integrazione autorizzate in Emilia-Romagna nei primi nove mesi del 2025, con un aumento del 71,2% rispetto al 2023 e dell’11,4% sul 2024: i dati Inps fotografano una crisi industriale che coinvolge 50 tavoli di crisi e 10mila lavoratori, mentre esplode la cassa straordinaria (+37,6% sul 2024, +142,6% sul 2023). “La situazione è allarmante”, denuncia Massimo Bussandri, segretario Cgil Emilia-Romagna. “La crisi del sistema industriale dovrebbe essere priorità assoluta del governo, invece nella manovra non è previsto niente in termini di investimenti e politiche industriali. Per questo siamo scesi in piazza il 25 ottobre e continueremo la mobilitazione”.
I territori più colpiti sono Bologna (10,2 milioni di ore, +20,1%), Modena (10,5 milioni, +18,9%) e Reggio Emilia (8,7 milioni, +26,2%). Solo Ravenna (-14,4%) e Rimini (-26,1%) registrano cali. Per settori, il meccanico tocca 29,7 milioni di ore (+155,2% dal 2023), pelli e calzature +336,7%, legno +26,8%.
Bussandri chiede condizionalità per l’accesso alle risorse pubbliche nel nuovo Patto per il Lavoro: “Le imprese che richiedono fondi devono impegnarsi a non licenziare e rispettare contratti, con restituzione totale se violano gli impegni. Vale anche per le multinazionali che non possono rilevare marchi e poi scappare”.

