Confagri, Carapelli e Unapol lanciano ‘La Prima dell’olio’
Roma, 31 ott. (askanews) – Confagricoltura, Carapelli Firenze e Unapol hanno organizzato a Palazzo della Valle a Roma “La Prima dell’olio”, la prima edizione di un evento che vuol diventare un appuntamento annuale, in apertura della nuova campagna olearia, ma anche celebrativo di un prodotto simbolo della nostra cultura e del Made in Italy a tavola. L’evento apre il sipario sulla stagione oleicolo-olearia 2025/2026, una buona annata anche se in forma disomogenea: in forte crescita al Sud, in drastico calo al Centro-Nord, per un totale di 300mila tonnellate, +21% rispetto allo scorso anno, recuperando così la sua storica seconda posizione tra i principali produttori.
La cena a quattro atti a Palazzo della Valle, a cura dello chef Umberto Vezzoli, ha consentito il debutto di oli della nuova campagna di diverse cultivar (Cerasuola, Ravece, Coratina e Nocellara) in abbinamento alle diverse portate, compreso il dessert.
Nel contesto mediterraneo, secondo gli ultimi dati COI, la Spagna lascia prevedere una lieve flessione, con una produzione stimata di 1.372.000 di tonnellate. Tunisia e Turchia rispettivamente con 270mila e 290mila tonnellate registrano un calo del 21% e del 43%. Il totale della produzione europea si attesta appena sopra i 2 milioni di tonnellate, mentre il resto dei Paesi del Mediterraneo raggiunge il milione di tonnellate, facendo emergere una chiara evoluzione della geografia produttiva, grazie agli investimenti degli ultimi anni.
“Le stime di produzione indicano che l’Italia ha potenzialmente recuperato il proprio posizionamento nell’ambito dei Paesi produttori – ha detto Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura – tornando al secondo posto nella classifica mondiale dei principali produttori di olio d’oliva. Tuttavia, occorre cogliere gli stimoli che ci arrivano dal nuovo scenario produttivo e porre grande attenzione alle esigenze della filiera italiana con strategie mirate a valorizzare appieno le sue enormi potenzialità”.
Sul fronte dei consumi, l’Italia si conferma il secondo Paese consumatore al mondo, mentre su quello dei prezzi, interessante il mantenimento del differenziale di prezzo dell’olio italiano, quasi il doppio rispetto a quello spagnolo e greco. Per favorire il comparto nazionale, ricorda Confagricoltura, occorre accrescere la percezione del valore dell’olio extra vergine italiano, che fa leva sulle sue caratteristiche di qualità, biodiversità e territorio. Segnali positivi sono da cogliere anche dall’analisi della bilancia commerciale, che nei primi sette mesi del 2025 risulta in lieve avanzo, cosa poco consueta per il settore dell’olio di oliva.
E visto che nel comparto olivicolo l’età media è superiore a 53 anni, attrarre i giovani è fondamentale. Per questo dall’accordo Carapelli-Confagricoltura-Unapol è nato un nuovo progetto di formazione. Il progetto punta sulla formazione dei giovani negli Istituti Tecnici Superiori e nelle Università. Un progetto pilota partirà a breve in collaborazione con l’Istituto Agrario Garibaldi di Roma.
