Filiera Italia: da Comm. Sefcovic su Mercosur garanzie inadeguate
Roma, 31 ott. (askanews) – “Come settore agroalimentare italiano, abbiamo sempre sostenuto gli accordi di libero scambio, e capiamo la rilevanza geopolitica che potrebbe avere quello con il Mercosur, ma le garanzie in questo caso restano inadeguate”: così Luigi Scordamaglia, amministratore delegato di Filiera Italia, che oggi ha partecipato all’incontro che si è tenuto al Masaf con il Commissario europeo per il commercio, la sicurezza economica, le relazioni interistituzionali e la trasparenza, Maros Sefcovic, organizzato dal ministro dell’Agricoltura FrancescoLollobrigida.
“Sono due gli elementi che attualmente mancano totalmente nel testo finale dell’accordo e che per noi sono assolutamente non negoziabili – ha spiegato Scordamaglia – In primo luogo, una clausola di salvaguardia che non dovrebbe dipendere da alcun tipo di valutazione soggettiva o indagine da parte della Commissione, ma deve entrare automaticamente in vigore al verificarsi di condizioni oggettive su volumi e prezzi”. E aggiunge l’amministratore delegato: “ma il vero punto per noi inaccettabile è la mancanza di una reale reciprocità. Gli impegni ambientali o la pseudo-conformità ai protocolli di Kyoto non significano nulla se non vi è una sospensione automatica dei benefici commerciali del Mercosur in caso di mancato raggiungimento degli obiettivi”.
Sulla sicurezza alimentare, poi, Scordamaglia ha detto “la disponibilità dei Paesi del Mercosur a rilasciare una certificazione sulla conformità ai livelli massimi di residui dell’UE è un altro inganno: a meno che le sostanze non vengano bandite dall’origine della produzione si verifica una concorrenza sleale dovuta ai minori costi di produzione e agli aumenti artificiali della resa. Ma soprattutto, l’attuale percentuale di controlli sui prodotti importati dal Sud America al confine europeo è inadeguata e applicata in maniera difforme a livello comunitario, basti pensare al porto di Rotterdam in cui entra praticamente di tutto con controlli pressoché inesistenti”.


