Stati Generali della Space Economy: la via italiana allo spazio
Roma, 31 ott. (askanews) – Cala il sipario a Milano sulla seconda edizione degli Stati Generali della Space Economy 2025, rassegna nazionale promossa dall’Intergruppo Parlamentare per la Space Economy (IPSE) che ha riunito per tre giorni rappresentanti di istituzioni, industria, università, ricerca e finanza in un confronto articolato e fattivo su diplomazia, intelligenza artificiale e sviluppo economico, con l’obiettivo di rafforzare il ruolo strategico dell’Italia nel comparto spaziale e consolidare la posizione del Paese tra i protagonisti europei della nuova economia dello spazio.
Nel corso della giornata conclusiva, informa una nota, i lavori pomeridiani sono stati introdotti dalla lettura di una lettera del Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni indirizzata al Presidente dell’Intergruppo Parlamentare per la Space Economy, Andrea Mascaretti.
Il Ministro delle Imprese e del Made in Italy e Autorità Delegata per le Politiche Spaziali e Aerospaziali, Senatore Adolfo Urso, ha dichiarato: “L’Italia è ormai protagonista della Space Economy. Cresciamo più rapidamente di altri grandi Paesi Ue e alla prossima ministeriale ESA di Brema saremo al fianco della Germania come leader dei principali programmi spaziali europei. Lo spazio oggi unisce sempre più il Paese come nessun altro settore. Le quattro Space Factory dislocate da Nord a Sud, realizzate grazie alle risorse del PNRR, evidenziano non solo che l’Italia sa investire con visione strategica nei settori chiave, generando sviluppo e occupazione qualificata, ma risaltano anche la forza delle nostre tecnologie. Proprio agli Stati Generali sullo Spazio, promossi dall’Intergruppo Parlamentare per la Space Economy, ho ribadito come abbiamo grandi imprese e competenze di eccellenza che ci permettono di guardare al futuro con ambizione. L’accordo tra Leonardo, Thales e Airbus segna la nascita di un vero campione europeo, in grado di competere a livello globale con gli attori americani e asiatici e di garantire l’autonomia strategica del continente nello spazio, esempio e modello di una assertiva politica industriale. Accanto ai grandi protagonisti industriali ora dobbiamo rafforzare il tessuto delle piccole e medie imprese e delle startup che animano i quindici distretti spaziali italiani: sono loro la linfa dell’innovazione, il motore della crescita e della competitività del nostro Paese nella nuova economia dello spazio”.
Il Ministro della Difesa Guido Crosetto, in un videomessaggio di saluto che ha chiuso i lavori mattutini, ha dichiarato: “Viviamo una fase storica senza precedenti con scenari impensabili fino a pochi anni fa. Sono oltre 50 conflitti attivi nel mondo e in questo contesto anche lo spazio è ormai un dominio critico di competizione e minacce. Le infrastrutture spaziali sono la spina dorsale dei servizi essenziali, e per questo diventano obiettivi di alto valore militare. Ma per operare nello spazio serve una condizione: essere in grado di accedervi. Nel 2024 gli Stati Uniti hanno effettuato 158 lanci, la Cina 68, l’Europa soltanto 3: un dato che impone una profonda riflessione sulla nostra autonomia strategica. Si rende quindi necessario sviluppare sistemi rispondenti ai requisiti della difesa e utilizzabili in ottica duale, così da proteggere il Paese e migliorare la qualità dei servizi per tutti. Space economy e difesa sono inestricabilmente connesse: occorre sostenere l’interazione tra ricerca, industria e difesa per rafforzare la competitività e la resilienza del sistema Paese. Gli Stati Generali della Space Economy rappresentano un’opportunità significativa per fertilizzare questa dinamica, dove idee, competenze e responsabilità si incontrano per costruire un futuro più sicuro e fruibile per tutti”.
“Sono molto soddisfatto dei risultati di questa edizione degli Stati Generali della Space Economy – ha affermato il Presidente dell’Intergruppo Parlamentare per la Space Economy, On. Andrea Mascaretti – Perché tutti i protagonisti dell’ecosistema dello spazio e moltissimi rappresentanti del mondo dell’economia, della finanza, della ricerca, della formazione e dell’industria, oltre alle istituzioni, si sono riuniti qui per confrontarsi e tracciare la via italiana allo spazio. Una via in cui è indispensabile la visione, ma soprattutto fare sistema e adeguare continuamente la rotta del Paese in un settore in cui tutto cambia costantemente e con grande velocità”.
Teodoro Valente, Presidente dell’Agenzia Spaziale Italia (ASI), nel suo intervento ha dichiarato: “La Space Economy è oggi uno dei motori più dinamici dell’innovazione e della crescita a livello globale. Per l’Italia è fondamentale saper cogliere le sfide che questo scenario presenta e tradurle in risultati concreti. L’Agenzia Spaziale Italiana contribuisce con determinazione all’attuazione degli indirizzi di politica spaziale e aerospaziale del Governo, lavorando per consolidare il ruolo del nostro Paese in tutti i domini dello spazio. La Space Economy rappresenta una componente essenziale del nostro futuro, non solo in termini di sviluppo tecnologico, ma anche per la crescita economica e occupazionale che potrà generare nei prossimi anni. Il nostro Paese è solidamente posizionato nel settore, grazie alla qualità della ricerca, alla competitività industriale e alla capacità di collaborazione tra istituzioni, imprese e mondo accademico. In questa prospettiva, la prossima Riunione Ministeriale dell’Agenzia Spaziale Europea di Brema sarà un appuntamento di grande rilevanza, nel corso del quale verranno definiti i programmi futuri per lo spazio europeo, orientati al conseguimento della sovranità tecnologica, della sicurezza, della resilienza e al progresso del nostro pianeta e dei cittadini europei. L’ASI di concerto con il Comitato Interministeriale per le Politiche relative allo Spazio e alla Ricerca Aerospaziale, le altre amministrazioni e l’autorità delegata, continuerà a contribuire con impegno e visione a questo percorso comune”.
Il percorso ha preso il via il 27 ottobre a Roma, presso la Farnesina, con il tavolo dedicato alla Diplomazia dello Spazio e alla cooperazione internazionale per la crescita del settore, evidenziando il ruolo centrale dell’Italia nelle alleanze globali e nella definizione delle politiche industriali europee. La seconda giornata, il 30 ottobre a Torino, ha affrontato il tema dell’Intelligenza artificiale per la Space Economy, mettendo al centro l’innovazione digitale, l’automazione e i big data come fattori chiave per la competitività del comparto e per la sicurezza delle infrastrutture orbitali e terrestri.
La giornata conclusiva di Milano è stata interamente dedicata ai temi dell’impresa, della finanza, della sostenibilità e della ricerca applicata allo spazio. Nel corso della mattinata, esperti del settore e rappresentanti di istituzioni nazionali e locali, università, grandi imprese e startup hanno lavorato in una serie di tavoli di confronto strategico. I lavori hanno attraversato l’intero ecosistema della space economy, esplorando un ampio ventaglio di questioni centrali per lo sviluppo futuro del settore italiano ed europeo.
