Vino, dalla Sicilia all’Alto Adige si prevede una grande annata
AskaNews
di Administrator admin  
il 31/10/2025

Vino, dalla Sicilia all’Alto Adige si prevede una grande annata

Milano, 31 ott. (askanews) – La vendemmia 2025 si è conclusa con un bilancio molto positivo e sorprendentemente uniforme lungo tutta la Penisola. Dall’Alto Adige alla Sicilia, le Cantine italiane descrivono un’annata pronta in anticipo rispetto alla media, caratterizzata da uve sane e di qualità superiore, seppure con rese più contenute. Una raccolta ordinata e regolare che fa presagire vini longevi ed equilibrati.

In Alto Adige-Sudtirol la raccolta è iniziata in anticipo, con maturazioni rapide e clima variabile. A Cantina Terlano e Andriano, il Kellermeister Rudi Kofler spiega: “L’ondata di caldo di inizio agosto ha accelerato la maturazione e ci ha regalato uve con un’ottima concentrazione”. Anche a Cantina Kaltern la vendemmia, partita il 25 agosto, è stata intensa e compatta. “Abbiamo dimostrato ancora una volta la nostra efficienza grazie all’impegno dei soci” dichiara Thomas Scarizuola. Le varietà più espressive sono risultate Pinot Bianco, Sauvignon, Schiava e Lagrein.

In Trentino, Cembra Cantina di Montagna la raccolta è stata anticipata e accurata per preservare l’integrità delle uve. “Grazie a prontezza ed esperienza si è ottenuto un risultato soddisfacente, con qualità interessante su Chardonnay e Riesling” osserva l’enologo Stefano Rossi. Alla Tenuta San Leonardo, la vendemmia è iniziata tra fine agosto e inizio settembre con il Sauvignon Blanc e si è conclusa a ottobre con il Carmenère. “Un’annata di grande qualità, con colori brillanti e profumi intensi” dichiara Anselmo Guerrieri Gonzaga. In Franciacorta, Mosnel ha iniziato la raccolta il 12 agosto con Chardonnay, Pinot Bianco e Pinot Nero, concludendo a fine settembre con l’Erbamat. “Uve sane e mature, di buona quantità, che lasciano presagire un millesimo longevo” afferma Giulio Barzanò.

In Piemonte, Federica Boffa Pio, quinta generazione di Pio Cesare, sottolinea la precisione del lavoro in vigna: “Abbiamo curato la sostanza organica, la gestione della chioma e utilizzato reti antigrandine”. Le raccolte di Chardonnay e Sauvignon sono iniziate a fine agosto, mentre il Nebbiolo è stato vendemmiato tra il 20 settembre e i primi di ottobre. “I bianchi mostrano struttura e freschezza, i rossi equilibrio e colore” riassume la produttrice. Sulla collina di Bussia, Marco Parusso conferma un andamento positivo: “Grappoli sani e spargoli, con ottimo equilibrio tra zuccheri e acidità. Tutto fa pensare a un’annata eccellente”.

In Liguria, LVNAE ha iniziato subito dopo Ferragosto, partendo dalle uve per metodo classico e proseguendo con il Vermentino. “Siamo stati precisi e puntuali, con uve in perfette condizioni” spiega Diego Bosoni. “Il clima mite ha favorito una delle annate più interessanti degli ultimi anni”.

In Toscana la qualità è risultata alta, anche a fronte di rese ridotte. A Castello di Querceto, nel Chianti Classico, “la quantità è inferiore, ma la qualità è elevata, soprattutto per il Sangiovese” afferma Simone François. Anche a Bertinga si parla di uve di valore: “Le basse temperature di fine settembre hanno garantito maturità perfetta” precisa Elisa Ascani. Giovanni Mazzei, di Castello di Fonterutoli e Ipsus, commenta: “Annata dal clima classico, con acidità importanti e Ph bassi. Ci aspettiamo vini eleganti e aromatici”. Ad Arillo in Terrabianca la vendemmia si è chiusa il 10 ottobre con Sangiovese di grande equilibrio e potenziale di invecchiamento. Nel territorio del Brunello, Giodo ha iniziato la raccolta nella seconda settimana di settembre. “L’uva si è presentata croccante ed elegante, segno di longevità per il Sangiovese” spiega Bianca Ferrini. In Maremma, Fattoria Le Pupille ha gestito un’estate calda seguita da piogge di settembre. “La qualità è alta, con acini piccoli e concentrati, gradazioni contenute e vini equilibrati” analizza il winemaker Ettore Rizzi. Al Castello di Vicarello, Brando Baccheschi Berti osserva: “Quantità inferiore, ma vini più scorrevoli, con acidità sostenuta e profumi freschi, in linea con le tendenze attuali”. In Val d’Orcia, Tenuta di Trinoro ha iniziato l’8 settembre con il Semillon e terminato il 10 ottobre con il Petit Verdot. “Abbiamo vendemmiato all’alba per mantenere le uve fresche” racconta Benjamin Franchetti. “La tramontana ha garantito un clima secco e ideale per la maturazione di ogni parcella”.

Nel Sud, la vendemmia si è protratta più a lungo ma con risultati altrettanto positivi. In Sicilia, Tasca d’Almerita ha gestito un ciclo di oltre novanta giorni su cinque tenute. “Un mosaico di vendemmie che restituisce freschezza, equilibrio e complessità” spiegano dalla famiglia Tasca. Le piogge invernali e le escursioni termiche estive hanno garantito maturazioni complete. “I mosti bianchi mostrano equilibrio tra zuccheri e acidità, le uve rosse ottima struttura e concentrazione” aggiunge Alberto Tasca d’Almerita. In Puglia, Tenuta Liliana chiude la vendemmia con entusiasmo. “Un’annata ottima, con acidità sostenute, gradazioni moderate e profumi promettenti” afferma il produttore Antonio Intiglietta. La raccolta, iniziata il 10 settembre, ha portato in cantina grappoli maturi e integri, con vini dal profilo mediterraneo e moderno.

La vendemmia 2025 consegna dunque un quadro vitivinicolo omogeneo, dove la qualità ha prevalso sulla quantità. Le Cantine hanno affrontato con esperienza un andamento climatico dinamico, portando in cantina uve sane e di grande espressione. I vini in affinamento promettono equilibrio, freschezza e longevità, segno di un’Italia del vino matura, coerente e consapevole.

[Venti note Cantine stilano un primo bilancio della vendemmia|PN_20251031_00046|gn00 nv03 sp33 ma00| https://askanews.it/wp-content/uploads/2025/10/20251031_150151_DA6F44E8.jpg |31/10/2025 15:01:57|Vino, dalla Sicilia all’Alto Adige si prevede una grande annata|Vino|Cronaca, Agrifood]

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