Hansen: con accordo pratiche sleali Ue protegge suoi agricoltori
Roma, 12 nov. (askanews) – Con l’accordo trovato oggi tra Consiglio e Parlamento Europeo sul regolamento contenente nuove norme per contrastare le pratiche commerciali sleali transfrontaliere nella filiera agricola e alimentare “abbiamo trovato il giusto equilibrio tra azione e semplificazione. Portiamo l’attuazione della nostra lotta contro le pratiche commerciali sleali a un livello superiore, evitando nel contempo oneri inutili per le amministrazioni”. Lo ha detto il commissario europeo all’Agricoltura, Christophe Hansen, nel punto stampa che ha seguito l’accordo interistituzionale raggiunto oggi a termine del negoziato con la Presidenza danese del Consiglio europeo.
“Raggiungere una filiera alimentare più equa – ha detto Hansen – non è solo una delle mie priorità personali, ma anche una priorità politica della Commissione europea”, e ha sottolineato che oggi “l’Europa interviene per proteggere i suoi agricoltori”.
Il Commissario ha ricordato che, sul fronte della lotta alle pratiche commerciali sleali, tra il 2021 e il 2024 sono state aperte oltre 4.500 indagini, alcune delle quali sono ancora in corso, che hanno portato a risarcimenti per quasi 42 milioni di euro.
Secondo Hansen, l’accordo raggiunto oggi “consentirà la cooperazione tra le autorità di contrasto nei casi transfrontalieri. Creando un meccanismo di assistenza reciproca, le autorità nazionali di contrasto potranno condividere informazioni, chiedere supporto e persino chiedere ad altre autorità di intervenire per loro conto. E questa cooperazione – ha aggiunto – consente di avviare indagini congiunte ogniqualvolta vi siano segnali di pratiche commerciali sleali che interessano diversi paesi”.
Il commissario ha poi annunciato che invierà “una relazione sulla valutazione della Direttiva sulle pratiche commerciali sleali. E avvieremo il processo di revisione della direttiva stessa, sulla base degli insegnamenti tratti dai primi tre anni di attuazione della direttiva. Gli agricoltori devono essere ricompensati per il loro lavoro”, ha concluso.
