Società unica di impianti a fune, Zucchi: «non si può più attendere»
Il consigliere di Fratelli d'Italia riporta la questione della riorganizzazione degli impianti a fune in Consiglio Valle; Bertschy: «confermiamo l'intenzione di una maggiore razionalizzazione», presto in Commissione lo studio della Deloitte
Sulla società unica di impianti a fune «non si può più attendere».
Lo dice il consigliere Alberto Zucchi (Fratelli d’Italia) interrogando il Governo regionale sulle risultanze dello studio commissionato alla Deloitte Financial Advisory.
La società giù nel 2022, ricorda Zucchi, aveva indicato «come opzione preferibile e vantaggiosa la creazione di una società unica organizzata in tre divisioni in base alla localizzazione degli impianti».
Soluzione che, ricorda il capogruppo di FdI, «garantirebbe maggiore coordinamento, una gestione unitaria delle risorse, strategie di marketing integrate ed economie di scala, valorizzando l’intero comparto, con particolare riguardo ai comprensori minori».
Obiettivo del Governo: maggior razionalizzazione degli impianti
L’assessore allo sviluppo economico, Luigi Bertschy, ha confermato che l’intenzione del governo regionale di «procedere verso una maggiore razionalizzazione degli impianti».
Bertschy ha ripercorso l’iter dello studio fornito dalla società Deloitte alla quale era stata chiesta un’integrazione «per approfondire alcuni aspetti e integrare quelli mancanti per assumere decisioni di una tale rilevanza sui territori».
Approfondimento arrivato negli uffici dell’assessore a luglio: «contavo di poterlo inviare a breve alla IV Commissione per verificare quale iter si vuole seguire per completare questa fase».
«Abbiamo sempre ritenuto che su un obiettivo come questo ci debba essere la condivisione del percorso di valutazione – dice Bertschy -, poi la scelta la deve prendere chi governa quando avremo concluso le valutazioni».
«Nel frattempo abbiamo continuato a lavorare: il settore degli impianti a fune è cresciuto come potenzialità e investimenti, non da ultimo la Stella del Couis che giovedì inaugureremo Pila».
«L’obiettivo di legislatura e del Defr, oltre alla gestione unitaria delle società, è continuare a crescere e rinforzare le politiche di investimento, di gestione e di attrattività turistica per vincere la sfida della competitività, e dell’attrattività dello sci – aggiunge l’assessore -, in un contesto in cui ci giochiamo una partita forte grazie al fatto che i nostri comprensori sono di alta quota, e alla possibilità di entrare, con nuovi accordi commerciali, in nuovi mercati come è avvenuto recentemente con quello americano».
Zucchi: avanti senza indugio
«Ci aspettiamo che queste cose vengano fatte in tempi che a questo punto non possono più attendere» replica il consigliere Zucchi.
«È un progetto che parte da lontano, ha impiegato soldi e sortito dei risultati ritenuti non sufficienti con richiesta di integrazione, ora giunta, quindi ci aspettiamo che si dia senza indugio corso alle attività delineate dallo studio.»
«Abbiamo visto le obiezioni sulle difficoltà fiscali, ma di fronte a una volontà così manifesta bisogna trovare delle soluzioni».
«Mi rendo conto che i comprensori possano fare resistenza, ma se la strada delineata dice che si debba andare verso una razionalizzazione, mi auguro che non sia un’Odissea di 10 anni prima di vedere Ulisse che ponga fine a un sistema un po’ raffazzonato, non dico porre fine all’esistenza di alcuni soggetti».
«Di fronte a tanti soldi spesi una soluzione va presa conclude il consigliere Zucchi – mi auguro che lei ponga in essere subito, a inizio anno, quello che serve in Commissione per arrivare a un cronoprogramma che in tempi brevi arrivi a questa soluzione».
(er.da.)
