Consiglieri regionali, sotto l’albero il buon esempio
Chi si aspettava grandi novità da ragionamento, discussione e conseguente legge sul taglio dei costi della politica è rimasto deluso. Il Consiglio regionale ha deciso nella seduta nataliazia di tagliare le indennità dei consiglieri di circa il 10%.
Chi è più realista, però, aspettava solo un buon gesto e nulla più. E non è rimasto deluso.
Chi è realista sa bene che i costi della politica non sono solo gli stipendi dei consiglieri (quelli semmai aumentano la distanza tra cittadino ed eletto), ma sono ben altri. Non mi dilungo nuovamente ad elencarli (l’ho giùà fatto in passato). Piuttosto, mi soffermo un momento all’analisi di quanto discusso in Consiglio e di quanto votato.
Ha ragione il presidente Rollandin quando dice che i costi della politica non sono quelli dello stipendio dei consiglieri. Ma hanno ragione anche Pd e il pidiellino Tibaldi a invocare un taglio del numero dei consiglieri. Siccome il potere decisionale è tutto nelle mani del presidente e della sua giunta, non capisco a cosa servano così tanti consiglieri, perlopiù impegnati solo a prendere parte ai lavori delle commissioni e a votare in aula secondo direttiva. Troppo poco anche per giustificare il richiamo alla rappresentatività evocato dalla stesso Rollandin.
La questione del vitalizio (o pensione). I consiglieri si sono fatti beni i loro conti, poi hanno accettato loro malgrado una modifica del trattamento. Meglio che niente.
Ridicola la questione del rimborso chilometrico. A un lavoratore qualsiasi l’azienda per la quale presta opera non credo proprio che gli rimborsi le spese di viaggio per recarsi ad Aosta. Almeno, non nella mia piccola realtà. Si tratta di poco denaro, per csociale arità, ma è pur sempre un qualcosa che mette distanza tra cittadino ed eletto.
L’annuncio del Pd di autoridursi l’indennità è ben accetto, perché dimostra che gli stipendi, nonostante il taglio del 10%, sono ancora abbondantemente alti.
Tutta la questione dei costi della politica, della rincorsa a dimostrare ai cittadini che la politica è sensibile e attenta ai momenti storici e alle richieste della gente la riassumo in un’unica domanda/considerazione: tutto questo accusare, discutere, annunciare giri di vite, non sarebbe stato perfettamente inutile se la politica, negli anni, non si fosse vergognosamente e colpevolmente approfitatta dell’ignoranza o della distrazione degli italiani? Credo proprio di sì.
Buon Natale