Le dimissioni architettate dell’assessore Laurent Viérin
Prima di lui si era dimesso il suo segretario particolare, Alessandro Nogara (per potersi candidare alle regionali). Poi, ecco le dimissioni dell’assessore, Laurent Viérin, e a ruota quelle della sovrintendente, Patrizia Bongiovanni.
La goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso è la messa sul banco degli imputati dell’assessore per la sconfitta nel referendum sul pirogassificatore avvenuta in una riunione all’interno dell’Uv che aveva come intento quello di (ris)schiarie le nubi interne all’Uv. Il presidente del Mouvement, Ego, Perron, aveva commentato positivamente l’esito del confronto, ma in serata è stato smentito proprio dalle dimissioni dell’assessore, di fatto aprendo ufficialmente la crisi del Leone Rampante.
Con queste dimissioni Viérin va al contrattacco e passa anche per martire. E sappiamo bene quanto i martiri facciano breccia nell’opinione pubblica.
Da tempo c’è un vociare su una possibile costituzione di un’Uv 2 o di un’Alpe 2. Un movimento autonomista, regionalista e di sinistra stile vieriniano (papà Dino) pronto a costituirsi per fronteggiare l’Imperatore Augusto (Rollandin).
Solo voci o qualcosa di concreto? La famiglia Viérin, in minoranza all’interno dell’Uv, sta cercando alleati. Una domanda: li avrebbe cercati ugualmente se il referendum fosse andato diversamente? Probabilmente sì. Ma l’accusa ricevuta durante il confronto di lunedì è stata come la palla da cogliere al balzo.