Alpinismo, a Parigi un passo verso l’Unesco
Una delegazione transalpina al Ministero della Cultura parigino per presentare all'ambasciatore francese Unesco la candidatura dell'alpinismo a patrimonio immateriale
Si saprà solamente entro la fine del 2019 se la pratica dell‘alpinismo diventerà uno dei patrimoni culturali immateriali protetti dall’Unesco.
Lunedì 26 febbraio una delegazione di Italia, Francia e Svizzera, ha presentato ufficialmente la candidatura al Ministero della Cultura di Parigi.
La delegazione ha incontrato l’ambasciatore francese all’Unesco, Laurent Stefanini e il Comité du Patrimoine Ethnologique et Immatériel. Per l’Italia era presente il sindaco di Courmayeur, Stefano Miserocchi, con Aldo Audisio e Daniela Berta del Museo nazionale della montagna di Torino.
L’iscrizione dell’alpinismo, secondo i promotori dell’iniziativa, consentirebbe di porre l’accento, a livello internazionale, nazionale e locale, sulla profonda interdipendenza tra patrimonio culturale e patrimonio naturale, uno dei principali motori della convenzione per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale dell’Unesco.
Una pratica, quella dell’alpinismo, che lega le collettività locali ponendo l’accento sul quel valore universale legato alla montagna che non esiste solo nelle Alpi.
Sono stati evidenziati i tanti progetti transfrontalieri già realizzati e attualmente in corso, azioni e misure concrete per preservare e garantire la protezione e lo sviluppo dei territori di montagna e ricordati i grandi investimenti per garantire la sicurezza e l’accessibilità che hanno portato alla costruzione di rifugi, alla risistemazione di sentieri e alle attività di ricerca condotte.
L’incontro di Parigi è uno degli ultimi adempimenti prima del deposito della candidatura, il 31 marzo, un’operazione che vede uniti i tre Paesi che circondano il Monte Bianco e che sarà valutata dall’Unesco entro la fine del 2019.
(re.newsvda.it)