Regionali: Paolo Contoz fa un passo indietro e non si candida
Per il consigliere regionale non ci sono le condizioni per lavorare serenamente
Fa un passo indietro Paolo Contoz: alle regionali di maggio non ci sarà. «Io sono un imprenditore imprestato alla politica e quindi torno a fare l’imprenditore, ripeto questa non è la politica che ho sempre sognato». E così Contoz ha deciso di lasciare l’agone politico.
Le motivazioni
L’intervento lasciato in sospeso ieri si conclude. «Chiedo scusa a tutti coloro che credevano in me come politico vero e mi avrebbero sostenuto a portare avanti le mie idee nella campagna elettorale e questa volta sarebbero stati veramente tanti, ma governare con questo clima per me è impossibile. In data odierna dichiaro che io se, non cambieranno gli scenari attuali, non mi presenterò alle prossime elezioni regionali ma che rimarrò nell’Union valdôtaine perché rimane l’unico movimento in cui io credo personalmente in questo momento, nonostante tutto, anche se penso abbia bisogno, dopo le elezioni regionali, di fare un repulisti e di ripartire dalle sezioni e dai giovani per ricostruire una nuova Union e io se avrete bisogno di me ci sarò ad aiutarvi.
Come ha detto il collega Rosset “non scappo” ma rimango in attesa di momenti migliori. Non getto la spugna, abbandono il ring del Consiglio regionale perché in questo momento il gioco è troppo complicato e confuso ed io voglio rimanere pulito e vederci chiaro».
Le riflessioni
Nell’analizzare la fase politica, riflette: «forse il primo progetto di Rassemblement non è piaciuto alla gente perché è stato portato avanti dai big della politica valdostana. Allora proviamo a lasciare spazio ai giovani, perché il futuro è dei giovani, e noi ne abbiamo di veramente bravi e li abbiamo visti in campo nel comizio di chiusura delle politiche e questo fin dalla prossima legislatura prima che sia troppo tardi».
La stoccata a Rollandin
Non manca una stoccata per il ‘deus ex machina’ del Leone rampante: «mi dispiace veramente moltissimo perché avrei voluto portare in consiglio regionale diverse idee, sopratutto nel settore del turismo, che sicuramente avrebbero portato benefici alla nostra regione. Fare il consigliere regionale e magari l’assessore al turismo era un sogno che seguivo da anni e quando finalmente sono arrivato ad un passo vedo che non ci sono le condizioni per poter lavorare serenamente.
Mi troverei a scontrarmi con una maggioranza che non c’è più, con il mio capogruppo che lascia passare solamente quello che decide lui, con una minoranza che va avanti a colpi di 116 ed esposti alla Corte dei conti, con una Corte dei conti di cui senti il fiato sul collo ogni volta che devi votare. L’unica soluzione sarebbe stare in minoranza e sparare a zero su tutto ma non fa parte del mio carattere. Per me è veramente impossibile lavorare in queste condizioni. tradirei la fiducia dei valdostani che da me si aspettano fatti concreti».