Scuola, corso abilitante per insegnanti di sostegno, in attesa del Miur
In Valle d'Aosta ne servono 90: l'assessorato regionale ha chiesto all'UniVdA di accreditarsi in deroga; sit-in in place Deffeyes contro il precariato
Scuola: situazione critica in Valle d’Aosta per la mancanza di insegnanti di sostegno. La Regione ha invitato l’Università della Valle d’Aosta di accreditarsi per il corso di abilitazione, chiedendo una deroga al ministero; l’Ateneo aveva deciso di non farlo nel mese di non ottobre. A metterlo in risalto l’assessore regionale all’Istruzione Chantal Certan nell’incontro con le organizzazioni sindacali, seguito al sit-in piazza Defeyes per protestare contro il precariato nella scuola.
«Siamo in attesa di una risposta dal Miur che dovrebbe arrivare entro il 26 marzo data in cui scade il termine per le iscrizioni al corso abilitante. Vorremmo dare la possibilità ai nostri insegnanti di frequentarlo in Valle». Per l’assessora il precariato esiste ma «è fisiologico; in Valle d’Aosta gli organici vengono rivisti ogni anno e i posti vacanti integrati; su 2700 insegnanti di ruolo i precari sono 94». Più problematico il reperimento di docenti di sostegno; il fabbisogno è stato calcolato in 90 unità. «Abbiamo un importante turn-over perché dopo cinque anni gli abilitati possono rientrare nelle classi normali».
I rischi di Quota 100
Per il reclutamento degli insegnanti per il prossimo anno scolastico bisognerà tenere conto anche dei provvedimenti Quota 100 e Opzione Donna. L’assessora ha poi annunciato «che sarà bandito a breve un concorso per i posti vacanti da ispettore scolastico». Una soluzione potrebbe prospettarsi per gli educatori precari del Convitto Federico Chabod di Aosta – 14 su 32 in pianta organica -; nella Finanziaria dello Stato sono state finanziate risorse per 295 posti «che fa ben sperare» hanno commentato i sindacati.
Sit-in in piazza: presenti solo i sindacati
Sono un centinaio i precari della scuola presenti nella nostra Regione. Nonostante questo, al sit-in organizzato per questa mattina davanti a palazzo regionale erano presenti solo i rappresentanti sindacali.
Commenta così Corrado Fosson, segretario regionale della Cisl scuola. «L’orario è stato fissato a livello nazionale perché la manifestazione coinvolge i precari di tutta Italia. Era comunque importante esserci, anche se questo tipo di manifestazione attrae sempre meno partecipanti».
Dello stesso parere anche Alessia Démé , segretario regionale del Savt. «Noi stessi, quando abbiamo fatto gli inviti per la manifestazione, abbiamo avuto poco riscontro perché il martedì molte scuole hanno il rientro pomeridiano. Avevamo anche pensato di spostare l’orario, ma abbiamo preferito alla fine accodarci alla manifestazione nazionale. Nonostante ciò il problema del precariato è molto sentito qui in Valle. Riceviamo tutti giorni richieste di aiuto per i concorsi e, soprattutto, richieste per avviare i corsi di sostegno qui nella nostra Regione. Se gli insegnanti dovessero delocalizzarsi a Torino per i corsi questo sarebbe per loro doppiamente faticoso e oneroso».
Alessandro Celi, dello Snals scuola. «I precari della scuola contribuiscono come gli insegnanti di ruolo a mantenere l’ottimo livello dell’offerta formativa delle scuole valdostane. In questo momento, a seguito dei cambiamenti normativi che stanno sopraggiungendo con il nuovo governo, si trovano ad affrontare una situazione complicata. Manca chiarezza». Sull’assenza dei precari al sit-in ha poi aggiunto. «Dovevamo comunque essere qui in piazza e non nel chiuso di un’assemblea. Qui, davanti a palazzo regionale dove chiederemo all’assessore di essere ascoltati».
Claudio Idone della Flc-Cgil conclude. «Noi ci siamo accodati alla manifestazione nazionale portando anche istanze regionali. Oggi siamo qui soprattutto per chiedere l’attivazione sicura della specializzazione sul sostegno».
(re.newsvda.it)