Casinò di Saint-Vincent: nel 2018 il passivo è di 53 milioni
Il bilancio è stato inviato ai soci Regione Valle d'Aosta e Comune di Saint-Vincent
Il passivo registrato nel 2018 dalla Casinò de la Vallée spa, società che gestisce la casa da gioco valdostana e le strutture alberghiere annesse, si attesta a 53 milioni. E’ quanto emerge dal bilancio che è stato inviato nei giorni scorsi alla Regione, socio di maggioranza (99%) della società, e al Comune di Saint-Vincent (socio all’1%). Il ‘rosso’ è dovuto alla situazione debitoria e alla svalutazione degli immobili prevista dal piano del concordato preventivo, che è stato ammesso dal Tribunale di Aosta. Il bilancio dovrà ora essere approvato dall’assemblea dei soci, che probabilmente si riunirà nel mese di giugno.
I debiti
I debiti della casa da gioco, a novembre 2018, ammontavano a circa 77 milioni di euro; di cui 68,5 nei confronti di istituti bancari e finanziari (48 milioni nei confronti di Finaosta); 4,4 nei confronti di fornitori (al 15 ottobre 2018); 5,6 per debiti tributari e previdenziali. Per saldare tutti i debiti scaduti (compresi quelli con l’erario) la società dovrà sborsare 11 milioni di euro, oltre alle disponibilità attuali. Il bilancio 2017 aveva chiuso con un disavanzo di circa 21 milioni di euro.
Il concordato
Nel mese di marzo il Tribunale di Aosta ha dichiarato aperta la procedura di concordato preventivo per la Casinò de la Vallée spa. La società gestisce la casa da gioco valdostana e le annesse strutture alberghiere. I creditori saranno convocati dinanzi al Giudice Delegato il giorno 9 luglio per l’accettazione della proposta concordataria. Il via libera alla procedura è del mese di novembre del 2018. Nel frattempo l’amministratore unico della società, Filippo Rolando, ha presentato il piano di ristrutturazione. Il progetto di risanamento della casa da gioco prevede tra l’altro una significativa riduzione dei costi del personale attraverso l’individuazione di 64 esuberi nel comparto alberghiero e 33 nella casa da gioco. I lavoratori avevano dato il via libera alle misure attraverso un referendum.