Decreto sicurezza bis: Rete civica spera nella cancellazione
Cita il movimento gli evidenti profili di incostituzionalità
«Speriamo che gli evidenti profili di incostituzionalità del Decreto sicurezza bis cancellino le nefaste conseguenze di leggi antidemocratiche, sbagliate e ingiuste». A puntare il dito contro l’approvazione del decreto è Rete civica – Alliance citoyenne. Non usa mezzi termini il movimento. «Il Parlamento italiano ha varato norme lesive dei principi costituzionali e del buon senso. Rete Civica non può che stigmatizzare».
La denuncia
Punire chi soccorre in mare uomini, donne e bambini che scappano dall’inferno libico e africano è un orrore civile; non servirà a fermare gli scafisti né gli sbarchi illegali; produrrà più morti innocenti nel Mediterraneo. Una strada sbagliata che assegna al ministro degli Interni poteri impropri e pericolosi che dovrebbero appartenere ad altri dicasteri e al Consiglio dei ministri nella sua collegialità. Alla stessa stregua riteniamo squilibrato e sbagliato modificare le norme previste per le manifestazioni politiche e simili. Le norme per contrastare i comportamenti violenti esistono già, ma troppo spesso non sono applicate; ora vengono rese più generiche e discrezionali; aprono la strada ad abusi e ad usi sproporzionati come, purtroppo, troppe volte si è visto nel nostro Paese.
E’ difficile non domandarsi quale sia il vero intento del Parlamento e della forza politica che si è intestata la paternità di questo provvedimento. La stessa forza che evita di affrontare il tema immigrazione in sede europea come sarebbe suo dovere, rifiuta di agire nei confronti dei rinascenti gruppi neofascisti, (come è avvenuto a Roma nella vicenda “Cinema America” e negli assalti agli stranieri assegnatari di case); non interviene contro quanto avviene nelle curve degli stadi o ancora che non vara quella norma di buon senso rappresentata dal codice identificativo per le forze dell’ordine.
(re.newsvda.it)