Coronavirus: meno auto circolanti, migliora la qualità dell’aria
La riduzione delle polveri è però condizionata dal trasporto di particolato minerale che proviene dalle zone desertiche, per esempio dal mar Caspio.
Coronavirus: meno auto circolanti, migliora la qualità dell’aria.
Nel mese di marzo, complici le limitazioni alla circolazione di mezzi e persone dovute all’emergenza Coronavirus, migliora la qualità dell’aria nella nostra regione.
Si è assistito a una complessiva diminuzione dei valori di PM10 e di biossido di azoto, i due inquinanti caratteristici dei mesi invernali.
Lo comunica l’Agenzia regionale per la Protezione Ambientale Valle d’Aosta.
Qualità dell’aria: il monitoraggio
L’Arpa ha garantito il monitoraggio continuo dell’aria, valutando gli impatti di questi primi giorni di restrizioni.
Sono stati confrontati i dati rilevati nel periodo 8-30 marzo, tenendo conto della ‘naturale’ diminuzione dei valori delle polveri sottili e del biossido di azoto nel mese in cui, grazie alle mutate condizioni meteorologiche e l’avvicinarsi della primavera, sono favorite la riduzione delle emissioni e la dispersione degli inquinanti.
Sono stati analizzati i dati della stazione di piazza Plouves, ad Aosta – sia biossido d’azoto (NO2), sia polveri PM10.
Per le polveri, per avere il quadro più completo, sono stati anche analizzati i dati della stazione industriale di via Primo Maggio, considerato che tra le limitazioni dovute all’emergenza sanitaria vi è stata anche la chiusura della Cogne Acciai Speciali.
Biossido di azoto quasi a -40%
L’effetto principale legato alla riduzione del traffico veicolare è più evidente per il biossido di azoto che cala del 39%.
La misurazione delle polveri è soggetta a dinamiche più complessa, come ad esempio la formazione di un particolato secondario molto sottile che rimane in sospensione nell’atmosfera per lunghi periodi e che può essere trasportato su scala regionale e sovra nazioanle.
Nelle giornate del 29 e 30 marzo, per esempio, le concentrazioni di polveri nella nostra città sono state influenzata dalla presenza di particolato minerale proveniente dalle zone desertiche – in particolare ‘dust’ ovvero polvere dal mar Caspio.
La riduzione delle polveri PM10 appare più evidente nelle dirette vicinanze di una sorgente emissiva primaria che interrompe la sua attività.
E’ il caso della stazione industriale di via I Maggio, in conseguenza della chiusura della Cogne Acciai Speciali.
Nella foto in alto, la stazione di piazza Plouves ad Aosta, in uno scatto d’archivio.
(c.t.)