Calcio, Mossino ammette: «Non ci sono le condizioni per riprendere»
Il presidente del comitato regionale Piemonte-Valle d’Aosta della FIGC ha parlato dopo la riunione del consiglio dell’Area Nord; probabile la neutralizzazione dei campionati con presa in considerazione della classifiche per completare gli organiche delle categorie superiori
Christian Mossino ha rotto il silenzio intorno al calcio dilettantistico regionale. Il presidente del comitato Piemonte-Valle d’Aosta della FIGC ha parlato all’indomani della riunione del consiglio urgente dell’Area Nord.
Mossino: «Non ci sono le condizioni per riprendere i campionati»
Il mondo calcistico piemontese e valdostano da oltre un mese e mezzo è in attesa di sapere che ne sarà della stagione 2019-2020. Il numero uno della FIGC regionale ha dato indicazioni solo rispetto a una delle due risposte attese dagli addetti ai lavori. Non si tornerà a giocare, anche se non si sa ancora come verranno assegnati i titoli sportivi in palio.
«Non ci sono le condizioni per riprendere i campionati – ha detto Mossino in diretta Facebook sulla pagina della comitato -. Dobbiamo prendere atto di quello che è il momento che stiamo vivendo. La situazione è eccezionale, tanto che alcune misure della fase 2 non permettono di fare sport. Andare avanti a giocare non è pensabile. Proprio per questo abbiamo convocato un consiglio urgente dell’Area Nord nel quale abbiamo espresso in modo chiaro le considerazioni al presidente Sibilia, che ne ha preso atto. Lui stesso si sta battendo per tutelare ogni diritto dei tesserati e per trovare delle soluzioni. Come direttivo del comitato Piemonte-Valle d’Aosta abbiamo l’obbligo di dire tempestivamente qualcosa ai nostri tesserati».
Mossino: «Ci batteremo per salvaguardare i meriti sportivi conseguiti»
Se l’ipotesi di tornare in campo è praticamente tramontata, rimane da decidere se e quali verdetti emetterà la stagione attuale. «Gli scenari sono diversi – ha detto Mossino -. Noi ci batteremo per salvaguardare i meriti sportivi che fino a oggi sono stati conseguiti. Vogliamo garantire il meccanismo delle promozioni, così come avviene in altre federazioni europee. A breve dobbiamo fornire delle risposte per attivare delle leve a tutela e salvaguardia del presente e del futuro delle società. A partire dai costi di iscrizione e di assicurazione, sostenuti per una stagione intera, che intera non è stata. Servono soluzioni straordinarie. Presidenti, dirigenti e tesserati vogliono sapere come finisce questo campionato e come inizierà il prossimo. E noi dobbiamo dirglielo nel più breve tempo possibile, abbiamo troppo a cuore il sacrificio dei club».
A margine della diretta Facebook, il comitato regionale ha poi puntualizzato la sua posizione. «Un campionato che non si è concluso non può dare privilegi o penalizzazioni a nessuno – ha scritto la FIGC risponde alle domande dei dirigenti -. Non è possibile proclamare un vincitore in una competizione che non è stata portata a termine. Così vale anche per le retrocessioni. Occorre al limite salvaguardare le prime posizioni per eventuali completamenti degli organici».
Mossino: «Il ruolo sociale del calcio non va dimenticato»
«Stiamo vivendo un momento di grande incertezza sanitaria, sociale ed economica – ha sottolineato Mossino -. Una situazione che non può che avere ripercussioni anche sul calcio, uno sport di cui non bisogna dimenticare il grande ruolo sociale, perché fornisce un servizio alla collettività. Il problema non è solo agonistico e coinvolge tutte le società fino alla Terza Categoria».
Mossino: «Bisogna salvaguardare la salute dei tesserati»
«Per prima cosa la Lega Nazionale Dilettanti deve salvaguardare la salute di tutti i tesserati e la responsabilità dei presidenti, che sono i primi responsabili di ciò che accade e accadrà – ha aggiunto Mossino -. Il nostro consiglio, in questo mese e mezzo, ha continuato a tenere rapporti con tutto il territorio. Siamo stati i primi a dare lo stop e abbiamo continuato a far rispettare norme e decreti».
Mossino: «Valutiamo proposte e suggerimenti»
Il presidente regionale della FIGG ha chiuso il suo intervento aprendo al dialogo. «Questo è il momento di valutare proposte e suggerimenti – ha spiegato -. Il nostro consiglio direttivo non si è mai fermato, abbiamo detto la nostra anche ad altre realtà territoriali e, di conseguenza, al Governo. Abbiamo denunciato le nostre problematiche. La Regione Piemonte ha risposto prontamente e ha assicurato che dopo le migliaia di lettere arrivate ci saranno delle tutele. Il 28 aprile avremo un incontro anche con il Coni».
(d.p.)