Agenti di assicurazione: marzo da dimenticare e preoccupazione per il boom delle truffe
Il punto di Sergio Amail, presidente del sindacato di categoria
Un marzo da dimenticare per gli agenti di assicurazione, poi pian piano qualche segnale di ripresa per un settore comunque obbligato a tenere su le saracinesche. Lo riporta Gazzetta Matin in edicola lunedì 11 maggio.
Dal 4 maggio, però, ecco arrivare una sorta di “liberi tutti”, con assalti da parte dei clienti. Aiuti? Pochini, almeno per ora, sia alle agenzie che ai clienti. A preoccupare, però, è il boom delle truffe da parte di pseudo assicurazioni online. Insomma, il periodo è complicato anche per il settore assicurativo, come racconta Sergio Amail, presidente del sindacato nazionale agenti di assicurazione della Valle d’Aosta.
Presidente, in questo periodo di emergenza come si è riorganizzato il settore?
Abbiamo adottato un orario ridotto, con turnazione dei dipendenti, divenuta poi cassa integrazione, smartworking e congedi parentali. Poi abbiamo adottato tutti gli accorgimenti, con ingressi e uscite separate, gel, mascherine, visiere: siamo stati obbligati a rimanere aperti, non potevamo correre rischi. Come l’abbiamo vissuta? Con un mix di paura e apprensione. A livello di lavoro, poi, a marzo abbiamo avuto una paralisi, dai primi giorni di maggio una vera e propria invasione.
«Pochi interventi a sostegno del settore»
Ci sono stati interventi a sostegno del settore?
Ben poco. Le compagnie, in questo periodo, hanno ottenuto qualche risparmio, ma a favore nostro e degli assicurati non si è visto molto. Abbiamo ricevuto i 600 euro di bonus, è stata attivata la cassa in deroga e ora speriamo nei 1.000 euro per coloro che hanno avuto un fatturato inferiore del 30% a marzo e aprile. Siamo in difficoltà, ma altre categorie stanno peggio.
Le compagnie hanno attivato nuovi prodotti o nuove misure per far fronte al periodo?
Cominciamo col dire la modifica dal parte del Governo di un articolo del codice delle assicurazioni ha riguardato solamente l’RC Auto e solamente la scadenza finale; le altre polizze non sono state considerate. Va da sé che molte compagnie hanno esteso l’allungamento delle scadenze per tutto. Sono poi stati attivati nuovi prodotti con indennizzi per chiusure legate al Covid-19 o polizze sanitarie legate al ricovero, ma molto è stato ritirato: una vera azione di supporto ad agenti e intermediari non c’è stata.
Pare che siano aumentate le richieste per prodotti legati al decesso o alla malattia.
Si è mosso qualcosa, ma non ci sono stati grandi aumenti. Qualcuno ha attivato la copertura per il ricovero in ospedale, ma questi prodotti hanno un iter piuttosto lungo. Se si è sani non ci sono particolari problemi, altrimenti bisogna andare in valutazione dal medico: difficile in un periodo caratterizzato dallo smartworking.
«Rimane il problema dei contagi considerati infortuni sul lavoro»
Sono cresciute le assicurazioni per responsabilità civile?
L’RC non è obbligatorio per andare in bici, per rispondere al caso esploso in merito alla ciclabile. Chiunque ha la responsabilità civile del capofamiglia è a posto, ma si tratta comunque di una polizza abbastanza diffusa e nella quale ci sono già parecchie coperture. Per molti, poi, l’RC è inclusa nel prodotto casa, dove ci sono coperture anche per animali, velocipedi e altro.
Molti imprenditori sono preoccupati dal fatto che il contagio di un dipendente venga considerato infortunio sul lavoro, esistono tutele in tal senso?
Confermo, non è trattato come malattia, ma come infortunio sul lavoro in cui entra in gioco l’Inail. La responsabilità civile operai, però, esiste da tempo e copre anche in questi casi da rivalse dell’Inail; chi ha la polizza aziendale è coperto. Rimane comunque un bel problema.
Sono in crescita le persone in difficoltà economica. Vi sono pervenute richieste di aiuto?
In tanti hanno lasciato l’auto ferma e hanno sospeso o non rinnovato l’assicurazione. Il problema è che l’auto deve essere lasciata solo in un cortile recintato o in garage. Sono poi arrivate richieste di rinvio di rate intermedie, ma queste non possono essere sospese: come da articolo 1901 l’assicurazione resta sospesa fino alle ore ventiquattro del giorno in cui il contraente paga quanto è dovuto.
«Preoccupanti i siti di assicurazione fraudolenti»
Ivass segnala la presenza di almeno 17 siti di assicurazione fraudolenti. È un fenomeno preoccupante?
È preoccupante, ma non è una novità. Come sindacato avevamo chiesto all’Ivass di chiudere i siti in questo periodo, perché la gente avrebbe avuto molte più occasioni per cadere in queste trappole. Sul sito Ivass, comunque, ci sono tutte le compagnie autorizzate per vendere online e bisogna fare attenzione. Consigli? Rivolgetevi a un professionista sulla piazza da anni. Spesso per risparmiare qualche euro ci si infila in un ginepraio, venendo poi a scoprire che mancano determinate coperture. La cosa peggiore, poi, è che molte volte siti come i comparatori raccolgono i dati per poi rivenderli ad altre società.
(alessandro bianchet)