Coronavirus, indice di contagio: «Valle d’Aosta penalizzata dai piccoli numeri» secondo Morelli
Per la presidente della V commissione sta passando un'informazione che nuoce alla regione e, soprattutto, che non corrisponde alla verità dei fatti
Coronavirus. Indice di contagio: Valle d’Aosta penalizzata dai piccoli numeri. «La Valle d’Aosta, con i suoi piccoli numeri, è fortemente penalizzata dalla rilevazione dell’indice di contagio RT: a livello nazionale sta passando un’informazione che nuoce alla nostra regione e, soprattutto, che non corrisponde alla verità dei fatti». A dichiararlo Patrizia Morelli, presidente della quinta commissione ‘Servizi sociali’ al termine della riunione di oggi, mercoledì 27, in cui sono stati auditi il dirigente della struttura igiene, sanità pubblica e veterinaria del Dipartimento sanità e salute dell’Assessorato regionale, Mauro Ruffier, e il direttore della Protezione civile Pio Porretta. «Sentire che siamo sotto osservazione perché siamo virtuosi sia nell’esecuzione dei tamponi sia nell’invio dei dati all’Istituto superiore della sanità è paradossale è ingiusto», aggiunge Morelli.
L’analisi
«Il dottor Ruffier ha riferito di essersi confrontato con l’Istituto e di aver ricevuto rassicurazioni in merito alle modalità di calcolo; bisogna intervenire sia a livello di piattaforma gestionale sia con una forte azione di comunicazione, anche avvalendosi delle competenze della cabina di regia sanitaria, per ristabilire la corretta rappresentazione della nostra realtà. La Valle vive di turismo e, in vista della riapertura della mobilità interregionale, bisogna evitare che informazioni di questo tipo penalizzino la nostra immagine ripercuotendosi sull’economia e sugli operatori, che non aspettano altro che di ripartire».
Quanto all’audizione di Porretta è stato fatto «il punto della situazione sul coinvolgimento dei vari attori del sistema durante la fase 1 dell’emergenza: il dottor Porretta ha precisato che il sistema deve coinvolgere tutti, ognuno con le proprie competenze e professionalità. Il Corpo professionale dei Vigili del fuoco è stato attivato per le situazioni dove c’era bisogno della sua preparazione che è altamente specifica, in modo complementare rispetto alla parte volontaria dei Vigili del fuoco, coinvolta su richiesta dei sindaci».