Courmayeur, Csc abbandona l’inverno e guarda alla bella stagione
Al lavoro per intercettare i flussi del nuovo turismo post Covid; si punta sulla primavera e allo studio Interbrand sul posizionamento di Courmayeur
Courmayeur, Csc abbandona l’inverno e guarda alla bella stagione.
Insistere sul brand Courmayeur per non perdere il posizionamento, proiettarsi sulla primavera e sull’estate, coinvolgere gli operatori approfittando del momento di stallo e avviare un’analisi approfondita sul turismo post Covid.
Sono le linee su cui sta lavorando il Centro servizi Courmayeur che in pochi giorni ha dovuto stravolgere il progetto di promozione ed eventi per il periodo gennaio/maggio 2021, approvato dalla giunta comunale a fine anno per un totale di 1 milione 277 mila 340 euro.
Le indicazioni del Comune
«L’imput che abbiamo dato a Csc – dice il sindaco Roberto Rota – è abbandonare l’inverno e sfruttare questo momento per portare avanti gli incontri con le categorie, il mantenimento del nome sul mercato e per avviare un’analisi sugli effetti della pandemia sul turismo. I soldi non spesi per gli eventi saranno ricollocati in altri progetti, bisogna vivere con i tempi stretti ed essere pronti quando il mercato si riaprirà».
Addio agli eventi
Di eventi, per i quali erano stati stanziati 350 mila euro, non si parla più. Congelato il Design Weekend in programma a febbraio (potrebbe essere recuperato in primavera), annullati quelli che coinvolgevano il mercato inglese (Mountain Gourmet Ski Experience e City Championship), in calendario rimane la nuova proposta del 2021 Greenweekend, previsto in primavera, e le iniziative, ancora al vaglio, collegate all’Aces 2021 della Comunità europea dello sport.
Gli investimenti fino a maggio
Le altre voci di spesa riguardano la digital strategy (180 mila euro), le campane di comunicazione (60 mila), stampa e influencer (169 mila), tour operator (20 mila), merchandising (10 mila) e “varie”, tra cui un progetto di land art, per 83 mila euro.
Come cambia il turismo
«Quello che si può rimandare si rimanda, il resto si annulla – allarga le braccia la direttrice generale di Csc, Raffaella Scalisi -. In questi mesi puntiamo a lavorare sul mantenimento del posizionamento, importantissimo, e siamo orientati sulla primavera/estate, contando sulla libera circolazione e sulla voglia delle persone di muoversi. Cerchiamo di trasformare questo momento di difficoltà cogliendo l’opportunità che ci dà di lavorare sulla destagionalizzazione dei flussi turistici, così come avevamo fatto per l’autunno, e sulla possibilità di lavorare insieme agli operatori che in questo momento sono fermi, coinvolgendoli il più possibile come è stato per la fiaccolata di fine anno che è andata molto bene».
La pandemia ha cambiato il mondo e il turismo non potrà esserne indenne, per questo motivo è intenzione di Csc, affidandosi alla consulenza di esperti, avviare un’analisi di quello che potrebbe succedere.
«Tutte le destinazioni turistiche dovranno cambiare la loro strategia – aggiunge Scalisi -, cambiano le tendenze, c’è più attenzione per la sicurezza. Noi vogliamo essere in prima fila per essere pronti quando si potrà viaggiare di nuovo».
A proposito di strategie, il progetto presentato da Csc e approvato dalla giunta comunale è stato elaborato in continuità con le linee precedenti che si basano sui target dell’ABC (ambiente, benessere e cultura).
Sindaco, è una strategia nella quale vi ritrovate?
«Abbiamo subito introdotto la D di divertimento – precisa Rota -. Vado in vacanza prima di tutto per divertirmi, poi sì, gli asset sono indubbiamente quelli, è il modo di comunicarli e promuoverli che deve cambiare. Dobbiamo ripartire dallo studio di Interbrand (quello che ha curato la grafica dell’attuale logo Courmayeur e dello slogan Italy at its peak e #iolofaccioaCourmayeur, ndr) che è stato interrotto tre anni fa, occorre riprenderlo apportando dei correttivi, cercando sponsor con valori simili ai nostri e che abbiano voglia di collaborare con noi per costruire insieme eventi e campagne. Diciamo che tra la visione Derriard e quella Miserocchi, siamo sicuramenti più vicini alla prima».
(erika david)