Previdenza, Fondemain: «2020 anno difficile», ma i rendimenti soddisfano e il patrimonio cresce
Presentati i risultati 2020 del fondo di previdenza integrativa regionale: il patrimonio gestito sale a 163 milioni di euro, calano lievemente gli aderenti e si avvicina la fusione della casa madre con Inva
Un 2020 difficile, per le ovvie motivazioni legate alla pandemia, ma che ha visto Fondemain reggere il colpo, con un lieve calo di aderenti, un aumento del patrimonio gestito (163 milioni di euro) e all’orizzonte la chiusura della fusione per incorporazione della “controllante” Servizi previdenziali VdA in Inva.
Questa la sintesi del bilancio del fondo pensione ad adesione collettiva di matrice territoriale rossonero, presentati nell’ormai tradizionale conferenza stampa.
Il presidente
Nei giorni in cui sono in corso le votazioni per l’assemblea dei delegati, che porteranno poi al rinnovo del consiglio di amministrazione, il presidente in scadenza, Roberto Francesconi, fa il punto della situazione di una realtà che conta su circa 7.200 aderenti, che fanno riferimento a circa 460 datori di lavoro.
«La quota è stabile, con gli iscritti diminuiti di circa una quindicina di unità alla luce, anche, delle uscite per pensionamenti legati a Quota 100 – sottolinea il presidente -: sono state circa 150 su un totale di 168, mentre le 163 anticipazioni, fisiologiche, hanno portato a un esborso di 1.3 milioni di euro».
Questo, però, non ha inciso sul patrimonio gestito che, anzi, è passato da «152 milioni a 163 milioni» spiega ancora Francesconi, parlando di un fondo previdenziale operato da due gestori (Amundi ed Eurizon) e con BFF Group come banca depositaria.
Stabile l’ammontare di aziende inadempienti e con erogazioni disposte a favore degli uscenti per 5.2 milioni di euro, il presidente ricorda la percentuale delle adesioni ai diversi fondi: 16% al garantito, con rischio inferiore, 72% al prudente e 12% al dinamico.
«2020 anno particolare»
Parla insomma di anno «particolare per tutti nel mondo della finanza» Roberto Francesconi, che ricorda «un inizio molto negativo», seguito poi da interventi dei Governi e delle Banche centrali, che hanno «ristabilizzato i mercati e fatto chiudere con risultati importanti».
Se il comparto garantito chiude con un lieve ribasso «ma il gestore garantisce il capitale», sorridono invece le altre due “voci” «con rendimenti superiori alla rivalutazione del TFR in azienda».
Insomma, per Francesconi, l’idea di arrivare alla creazione del fu Fopadiva «è premiante per i lavoratori, per la Regione (visti gli interessanti rientri fiscali) e per i datori di lavoro».
Applicata la nuova direttiva comunitaria «che impone ristrutturazioni organizzative significative», Fondemain ha però un cruccio. «Volevamo rafforzare l’attività di comunicazione per i possibili nuovi aderenti – spiega ancora Francesconi -, anche per dare un’informazione giusta e completa».
E il nuovo anno? «Il 2021 è iniziato bene, i rendimenti sono positivi, anche se i conti si fanno alla fine».
Il direttore generale
È soddisfatto il direttore generale di Fondemain, Luca Merighi, che ricorda come «l’associazione è senza fini di lucro, ma purtroppo, senza una rete commerciale e distributiva, fatica a raggiungere i destinatari».
Anche Merighi ricorda un anno «difficile, in cui i listini azionari hanno toccato anche il -40% a marzo, con ripercussioni inevitabli sui fondi pensione – dice -. Fortunatamente, però, i mercati si sono ripresi, e i nostri fondi hanno avuto risultati ragguardevoli».
I rendimenti si traducono in -0.12% per il comparto garantito «il cui capitale è garantito e sarà quindi ripianato», +4.95% per quello prudente e +6.83% per quello dinamico, contro il +1.25% del Tfr in azienda.
Il dg evidenzia, però, il risultato netto negli ultimi 10 anni: +21.52% per il garantito, +47.90% per il prudente e +71.67%, contro il +20.10% del Tfr in azienda.
E sottolinea. «Ringraziamo gli aderenti che hanno avuto un atteggiamento esemplare – continua -, non si sono fatti prendere dal panico, hanno accettato i nostri suggerimenti e non hanno attuato dismissioni emotive».
Sottolineato il rendimento positivo «rispetto ad alti competitor» e in particolare al fondo «Cometa, il più grande a livello di patrimonio e iscritti», Merighi ricorda come coloro che «hanno scelto di aderire nel 2007 ai fondi pensione complementari hanno fatto la scelta conveniente – conclude -. Non dobbiamo farci prendere da facili entusiasmi, ma continueremo a essere prudenti e lavorare a livello promozionale».
E la fusione per incorporazione in Inva?
«Il gestore amministrativo Servizi previdenziali VdA, a causa dei vincoli della Legge Madia, non potrà sussistere – chiosa Merighi – e per questo è stato individuato un percorso di fusione che dovrebbe perfezionarsi alla fine di quest’anno».
La politica
Parla di Fondemain come «peculiarità e ottima modalità per esprimere la nostra autonomia» l’assessore alle Finanze, Carlo Marzi.
«È fondamentale avere una realtà così in loco che, peraltro, ci permette di sviluppare professionalità di livello, consente di gestire attivi e dà l’opportunità di avere un contatto diretto – conclude -. Inoltre, ci ha permesso di avere 17 milioni di euro di ritorni di matrice fiscale».
(al.bi.)