Laurent Viérin: «Non accetto lezioni di coerenza da Emily Rini»
Non ha partecipato al Comité fédéral straordinario di ieri sera il dimissionario assessore all’Istruzione e Cultura Laurent Viérin che, in una lettera al presidente dell’Union valdôtaine Ego Perron, motiva così, ribadendo l’irrevocabilità delle sue dimissioni: «Non per sottrarmi al dialogo, che ritengo sempre fondamentale, ma perché reputo che lampio dibattito di lunedì in seno al Comité in seduta congiunta con il gruppo, che ti ringrazio, peraltro, di aver organizzato, abbia chiaramente fatto emergere tutti gli elementi, chiari e concreti, e le diverse posizioni, che hanno poi portato alla mia decisione di rassegnare le dimissioni da Assessore allIstruzione e Cultura nelle mani del Presidente del Governo valdostano, essendo stato, assieme ad altri, messo sotto accusa per i miei comportamenti non coerenti, in contrasto con la linea del movimento, irrispettosi delle regole».
Il dimissionario Viérin, richiamando la presa di posizione del presidente del Consiglio Emily Rini la quale aveva accusato l’assossore di strumentalizzare la scuola a fini personali, incalza: «Non accetto lezioni di coerenza da chi, fino alla vigilia delle scorse elezioni regionali, non solo era militante, ma responsabile di Foyer Valdôtain di Fédération autonomiste, e che oggi si erge a paladino dei valori e degli ideali del nostro Mouvement».
Sulle dimissioni rientrate di Elso Gerandini scrive: «Sulla questione dei comportamenti, tanto evocati nella riunione di lunedì, chiedo poi, in merito alla nota vicenda delle dimissioni di Elso Gérandin, se il comportamento dei sindaci unionisti, risultati assenti e alla base della mancanza del numero legale in seno al CdA del CPEL sia stato rispettoso delle regole e dei principi del Mouvement; sindaci non convocati per il confronto, di cui nulla si è detto nella riunione di lunedì».
Prosegue nell’analisi Viérin: «Infine vorrei fare rilevare che tanti atteggiamenti, quali quelli in merito alle elezioni di Courmayeur, forse meriterebbero di essere approfonditi, come meriterebbe di essere approfondita la riflessione sul fatto che l’UV non è mai stata, dal 2006 ad oggi, a seguito dell’altra clamorosa sconfitta elettorale arrivata all’epoca, in occasione delle elezioni Politiche, così lontana dalla sua comunità. E sul fatto che questo ci deve fare seriamente riflettere sull’esigenza di tornare a parlare alla gente, di saper nuovamente ascoltare, con umiltà, le istanze dei valdostani e di ritrovare soprattutto i valori di libertà, di dialogo, di democrazia e di apertura, che il nostro movimento sembra aver perduto, ritornando ad essere quella grande famiglia, di cui si favoleggia, ma che nei fatti non si vuole fare esistere realmente, dove la libertà di espressione costituiva uno dei valori fondanti». Viérin conclude dando la sua disponibilità «per qualsiasi altro momento di confronto da semplice consigliere dell’U.V».
(re.newsVdA.it)