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Pompe bianche, benzinai sul piede di guerra

Pompe bianche, benzinai sul piede di guerra

Il sindacato impianti carburante accusa: la liberalizzazione fa fallire gli impianti

Ultime prove tecniche sui tabelloni elettronici dei prezzi e poi via i nastri e apertura ufficiale, in questi giorni della nuova pompa bianca sulla strada statale 26, di fronte all’Hotel Ambassador.
La pompa bianca è una stazione di servizio indipendente, “no logo”, dove si possono risparmiare fino a 10 centesimi al litro rispetto alla media del servito.
La preoccupazione tra i benzinai cresce. É di questa mattina una nota del sindacato autonomo valdostano impianti carburante (Savic) che chiede all’amministrazione regionale di agire «con attenzione per evitare che il proliferare delle pompe bianche faccia fallire gli impianti storici».
Con l’apertura dell’impianto di Aosta sale a due il numero dei distributori “no logo” in Valle d’Aosta (l’altro è a Nus), «troppe per una realtà come quella valdostana che già soffre» secondo il Savic che denuncia: «per la liberalizzazione nel 2012 ha chiuso il 10% degli impianti».
Il 2012 è stato un anno di crisi anche per i benzinai, oltre alla chiusura di alcuni dei 90 impianti storici si è registrato un calo delle vendite del 25-30%.
«Secondo i dati sindacali – si legge nella nota – un benzinaio guadagna 3,5/4 centesimi lordi a litro dai quali bisogna togliere anzitutto tutte le spese di gestione: dipendenti, acqua, luce, telefono, divise, commercialista, campagne promozionali, partecipazione agli sconti praticati e… poi devono pagare le tasse!»
Le pompe bianche, secondo il sindacato, «sono uno specchietto per le allodole. La percorrenza media di un automobilista è di circa 10 mila km l’anno, con un consumo medio di 1.000 litri di carburante: moltiplicato per i pochi centesimi di differenza di prezzo, si otterrebbe un risparmio di poche decine di euro. Ma il costo sociale è quanto mai elevato. L’arricchimento di pochi pregiudica la coesione sociale – conclude la nota -. Per Figisc la liberalizzazione del mercato della benzina sembra far bene agli automobilisti, ma stritola sicuramente i gestori degli impianti stradali carburanti della Valle d’Aosta».
(re.vdanews.it)

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