Alpe: contro la crisi Chatrian chiede di battere cassa alla CVA
«Per la scarsità di fondi, cittadini e imprese attendono decine di mesi gli aiuti dovuti, ma nelle casse di CVA ci sono quasi 400 milioni». Torna a sottolinearlo il consigliere di Alpe Albert Chatrian in un comunicato stampa. Chatrian chiede per dare «qualche boccata di ossigeno che permetta a famiglie e imprese di superare un momento molto difficile» di mettere mano al ‘tesoretto’ della Compagnia valdostana delle acque. Scrive Chatrian: «Per dare una prima risposte efficace a chi lavora, a chi sta aspettando pagamenti da 12-18-24 mesi e più, a chi non trova più credito, sarebbero sufficienti risorse tutto sommato limitate, dellordine di alcune decine di milioni di euro, che però non arrivano. Le risorse ci sono, basta leggere il bilancio consolidato di CVA, che può contare su oltre 368 milioni di euro di liquidità, tra bond, polizze di capitalizzazione, finanziamenti a società controllate e partecipate, senza contare le giacenze libere su conti correnti».
E’ consapevole Chatrian che tali «risorse non sono libere, che servono per lattività e la solidità del gruppo. È vero e non siamo tanto ingenui e sprovveduti da non saperlo. Ma è doveroso ricordare che abbiamo utilizzato imponenti risorse pubbliche in società partecipate non solo per fare profitti, ma per avere un patrimonio, una cassaforte che valorizzi la ricchezza del territorio e quella prodotta dai nostri cittadini, che contribuiscono al ‘cash flow’ pagando le bollette: un patrimonio da preservare, ma anche da utilizzare, se necessario, almeno nei momenti di difficoltà. Se questa è una delle funzioni di una società partecipata, allora deve essere possibile liberare almeno una parte delle risorse finanziarie disponibili per restituire a cittadini e imprese ciò che è loro dovuto da leggi ancora in vigore che la Giunta ha scelto di non finanziare, per dirottare proprio sulle partecipate gran parte delle disponibilità fornite al bilancio dai contribuenti valdostani». Ricorda il consigliere di Alpe che alle casse della CVA si è attinto «due anni fa, quando 50 milioni di denaro del gruppo sono stati utilizzati non per sostenere un cittadino in difficoltà o unimpresa in attesa di risorse dovute, ma per finanziare il Piano di rilancio del Casinò».