Vda Structure, parla Sapinet: «non potevo certo continuare da solo»
«Io avrei anche continuato da solo, ma non si può fare». É amareggiato Livio Sapinet, presidente dimissionario di Vallée d’Aoste Structure, la società che gestisce il patrimonio immobiliare industriale della Regione, che lunedì 21 luglio, suo malgrado, ha rassegnato le dimissioni, ufficializzate martedì in Finaosta, azionista di maggioranza.
Dopo la risoluzione proposta dalla minoranza mercoledì 16 che chiedeva la revoca del Cda e la rimozione dell’attuale dirigenza, iniziativa approvata grazie all’appoggio di tre franchi tiratori, da venerdì mattina, durante una riunione del Consiglio di amministrazione che si è protratto dalle 9 alle 14, sono arrivate sul tavolo del presidente le prime dimissioni: Patrick Herin, Stefania Magro, Florio Sacchi, poi ancora, nella riunione di lunedì Marco Villani. A quel punto anche Sapinet ha capitolato.
«Mi dispiace perché è stata attaccata la dirigenza, formata da un gruppo di persone molto valide – dice il presidente dimissionario – e mi dispiace per come si è comportato il Consiglio regionale, che anziché cercare di trovare soluzioni e capire le problematiche di una società così complessa, ha preferito attaccare e chiederne la testa».
Sapinet approfitta per togliersi qualche sassolino dalla scarpa: «Hanno detto che per gestire una società di questo tipo ci vuole un certo curriculum. Beh, anche per fare il consigliere regionale, dico io! Qualcuno non conosce nemmeno il regolamento!».
Il cda resta in carica per svolgere l’ordinaria amministrazione, fino alla nomina, «che credo dovrebbe arrivare in brevissimo tempo», del nuovo gruppo dirigente.
«Chi verrà raccoglierà i frutti di quanto abbiamo seminato» conclude Sapinet.
In foto il presidente dimissionario, Livio Sapinet
(erika david)