Appalti: stop alla corruzione, la Cigl presenta una proposta di legge di iniziativa popolare
“Gli appalti sono il nostro lavoro, i diritti non sono in appalto”. Questo lo slogan della campagna itinerante sulla proposta di legge di iniziativa popolare promossa dalla Cgil che è partita sei mesi fa e che si è conclusa il 30 aprile. Un impegno che ha portato alla raccolta di 175.000 firme, di cui mille ad Aosta, che oggi sono state consegnate alla Camera dei Deputati.
“Abbiamo raccolto 175mila firme nel corso di una lunga campagna fatta di iniziative su tutto il territorio – ha sottolineato Susanna Camusso dopo l’incontro con la Presidente della Camera Boldrini -; i lavoratori spesso diventano le vittime del cambio di appalto e del meccanismo del massimo ribasso anche perchè nel tempo le leggi ne hanno ridotto le tutele”.
“Siamo molto soddisfatti di essere riusciti a raggiugere quest’obiettivo”, sottolinea il segretario regionale della Cigl, Domenico Falcomatà.
La proposta della Cgil fa leva su tre punti principali:
affermare una tutela reale dei trattamenti di questi lavoratori, messi in discussione da più provvedimenti legislativi negli ultimi due anni;
contrastare le pratiche di concorrenza sleale tra le imprese, incentrata sulla riduzione dei costi e non su capacità imprenditoriali e qualità del lavoro;
consolidare ed estendere la clausola sociale per il mantenimento del posto di lavoro in caso di cambio di appalto.
“Sempre più spesso – conclude Falcomatà – la parola appalti è associata a inefficienze, ruberie, malaffare e, tragicamente, morte sul lavoro.Questa proposta di legge vuole arginare il dramma della corruzione negli appalti pubblici a sostegno del lavoro e dei lavoratori. È una battaglia importante per l’estensione dei diritti, per il miglioramento delle condizioni concrete dei lavoratori più deboli, per la qualità del lavoro e per ricostruire la solidarietà tra tutti i lavoratori”.
(re.newsvda.it)