Giornata dell’Economia: ottimismo, ma segnali contrastanti
«Si dice sempre che una volta i figli speravano in un futuro migliore rispetto ai padri, ma che ora questo non avviene più. Dobbiamo augurarci una guerra, avere città da ricostruire e muoverci a piedi per vedere con fiducia il futuro»? Una provocazione del docente dell’UniVdA, Paolo Preti, sintetizza in maniera perfetta la ventata di cauto ottimismo emersa da Rac…contiamoci, la giornata dell’Economia 2016 andata in scena venerdì pomeriggio con l’organizzazione dell’Osservatorio economico e sociale della Regione, la Chambre Valdôtaine e l’ateneo aostano. Un’analisi approfondita quella presentata da Dario Ceccarelli (Capo dell´osservatorio economico e sociale), Fabrizio Casella (rettore dell’UniVdA), Nicola Rosset (presidente Chambre), Claudia Nardon e Maria Angela Buffa (Chambre). Un’analisi da cui emerge un quadro a tinte variabili, che presenta segnali di cauto ottimismo per il futuro (basati sui dati 2015) e spunti di riflessione per realtà ancora in difficoltà (leggi commercio e soprattuto costruzioni). Il tutto, analizzato suddividendo la nostra regione in sette macroaree (Aosta, Cintura Urbana, Asse centrale, Campagna urbanizzata, Media Montagna, Alta montagna non turistica e alta montagna turistica) che forniscono risultati anche sorprendenti, con il prezzo più alto in termini di perdite di imprese pagato da asse centrale e media montagna, la quale, però, risulta anche il settore più dinamico e più in rampa di lancio.I dettagli su Gazzetta Matin in edicola lunedì 13 giugno.(al.bi.)