Terremoto: psicologhe aostane fanno formazione a L’Aquila
Due psicologhe valdostane sono partite per L’Aquila a supporto dei colleghi che operano nelle zone colpite dal terremoto. Le dottoresse Elvira Venturella e Miriam Zanini sono state chiamate per organizzare un incontro di formazione ad una cinquantina di colleghi abruzzesi che stanno lavorando nelle aree terremotate del centro Italia dallo scorso 24 agosto. «Sono momenti molto dolorosi e difficili da affrontare dal punto di vista emotivo, non solo per chi ha vissuto i momenti del terremoto e i parenti delle vittime, ma anche per noi psicologi che dobbiamo affrontare la situazione di emergenza – racconta Elvira Venturella – siamo intervenuti anche nel 2009 a L’Aquila e adesso torniamo nella stessa città per formare i nostri colleghi che dal primo giorno stanno lavorando nelle zone colpite dal sisma». Si è svolto nel fine settimana, il 3 e il 4 settembre, il corso di formazione voluto con urgenza dal presidente dell’Ordine degli Psicologi dell’Abruzzo, che ha chiamato le due psicologhe dell’Associazione Psicologi per i Popoli – Emergenza Valle d’Aosta vista l’esperienza maturata negli anni da entrambe sia in emergenza sia in attività formative. «Ai colleghi abruzzesi parleremo della nostra esperienza durante il terremoto a L’Aquila, che inevitabilmente ha lasciato dentro di noi cicatrici psicologiche profonde. Ma è stata un’esperienza che ci ha fatto riflettere ulteriormente sulla necessità di fare formazione continua, confrontarsi con i colleghi, imparare nuove tecniche, ma soprattutto continuare a prenderci cura di noi stessi» – ha raccontato Venturella – «così come i medici e i vigili del fuoco devono mettere in sicurezza le persone e le strutture, il primo soccorso psicologico mette in sicurezza gli spazi affettivi e relazionali della persona che sta vivendo uno scenario emergenziale». Elvira Venturella ha sottolineato che i soccorritori in queste situazioni rischiano l’esposizione a momenti di fortissimo impatto emotivo e a immagini scioccanti che possono lasciare dentro tracce forti. «Anche noi psicologi, seppur preparati e strutturati per questo tipo di compito, abbiamo bisogno di elaborare il significato di esperienze così strazianti e l’aiuto dei colleghi è fondamentale» – conclude Venturella.Nella foto, Elvira Venturella e Miriam Zanini.(re.newsvda.it)