Potere al popolo: lavoro, welfare e ambiente i temi chiave
Tra i punti del programma dei candidati Glarey-Rappazzo anche l'abolizione della prova di francese per l'accesso alle professioni
Alexandre Glarey, candidato al Senato per le politiche del 4 marzo, e Francesco Rappazzo, in campo per la Camera hanno presentato nella conferenza all’Espace populaire di Aosta il programma di Potere al popolo.
Via il francese
Tra i punti del programma «che guarda alla Valle come a un sistema italiano, europeo e mondiale («perché la vita dei cittadini non ferma a Carema» hanno sottolineato) l’eliminazione progressiva della lingua francese per l’accesso alle professioni, la separazione della carica di presidente dalla Regione e Prefetto della Repubblica, l’introduzione nella legge elettorale della doppia preferenza, la definizione di accordo chiaro e stabile con lo Stato «per evitare la ‘politica del rubinetto’ e l’indegno mercato delle vacche a ogni consultazione elettorale»ha motivato Glarey.
Via il ticket sanitario
Rappazzo ha parlato di eliminazione del ticket «perché noi paghiamo già per la sanità», di lavoro «le cui regole vanno cambiate», di scuola completamente pubblica «perché solo così si garantisce l’autodeterminazione dei cittadini». I candidati dicono no alla legge sulla Buona scuola, no al programma F35, no alle spese militari, no alla Nato e alle missioni all’estero. Potere al popolo propone la nazionalizzazione delle autostrade «contro i continui rincari» ma dice no alla regionalizzazione «perché sarebbe un inganno. Sarebbe comunque una spa il cui obiettivo è il profitto».
Costituzione Stella Polare
Non è mancato un accenno all’autonomia. «Noi siamo – ha puntualizzato Glarey – per un’autonomia del popolo e non ”dei notables”; questa di oggi, che taglia risorse ai Comuni, è un’autonomia ipocrita». Per entrambi «è la difesa della Costituzione la nostra Stella Polare insieme alla sua piena attuazione». Altri cavalli di battaglia la salvaguardia dell’ambiente «perché il modello capitalista sta devastando la natura», il lavoro «per ridare dignità alle persone», il welfare «che deve essere universale» e la riduzione delle disuguaglianze.
(danila chenal)