You Pol, la nuova App della Polizia per la lotta a bullismo e spaccio di droga
Presentata oggi in Questura ad Aosta, l'app è lo strumento concreto per la «sicurezza partecipata» da parte dei cittadini
«Sicurezza partecipata». In poche parole è questo lo scopo di You Pol, l’applicazione della Polizia di Stato per smartphone Apple e Android (scaricabile dagli store online), che da oggi, giovedì 8 febbraio, permetterà ai cittadini di denunciare episodi di spaccio e bullismo in tempo reale. Sperimentata a Milano, Roma e Catania, l’app è ora attiva in tutti i capoluoghi italiani, come ricorda il questore di Aosta, Andrea Spinello: «E’ la possibilità di rivolgersi alla Questura, dove operatori e sistemi ad hoc permettono di raccogliere segnalazioni su atti di bullismo e di spaccio di stupefacenti, per poi pian piano allargarsi ad altre ipotesi delittuose».
Come Funziona l’app
Grazie a “You Pol” è possibile inviare immagini o segnalazioni direttamente al centro operativo della Questura, denunciando alla polizia fatti illeciti di cui si è testimoni diretti o notizie apprese tramite la rete.
Attraverso l’applicazione, scaricabile gratuitamente accedendo alle piattaforme Apple Store e Play Store, è anche possibile effettuare chiamate di emergenza alle forze dell’ordine.
Grazie all’architettura dell’applicativo il sistema garantisce anche la georeferenziazione del dispositivo, ossia l’identificazione dell’esatta localizzazione al momento dell’emissione del segnale. “You Pol”, già operativa dal novembre del 2017 nelle città dio Roma, Milano e Catania, ha già riscosso considerevole successo tra i cittadini, facendo registrare circa 20.000 download e quasi 300 segnalazioni.
Il perché della scelta
Le app sono il pane quotidiano dei ragazzi: perché non usarle per contrastare il bullismo e lo spaccio di stupefacenti? Questa l’idea alla base di ‘You Pol’, la prima app per poter denunciare in tempo reale con foto, messaggi scritti, link, siti web e video episodi di bullismo e spaccio di droga. Il nuovo strumento digitale, realizzato dalla Polizia di Stato, andrà a sostituire il vecchio sistema basato sugli sms, uno strumento ormai obsoleto.
L’app «non ha lo scopo di creare spioni»
Il lancio della nuova app è avvenuto lo scorso autunno in una scuola di periferia romana. «È uno strumento tecnologico e spetta a voi farlo vivere», aveva detto il ministro Minniti agli studenti durante l’evento. «Voi siete l’Italia e il Paese, siete i cittadini di oggi e sarete quelli di domani. Non esiste una società libera quando a prevalere è la violenza. Abbiamo cercato di creare uno strumento facile e amichevole per cercare di coinvolgervi il più possibile». Sarà possibile fare segnalazioni con più facilità, «ma ci tengo a precisare – aveva chiarito il Capo della Polizia, Gabrielli – che l’app non ha lo scopo di creare ragazzi spioni ma cittadini consapevoli e partecipi del sistema sicurezza».
(re.newsvda.it)